(Teleborsa) - Domani, mercoledì 20 luglio, è il giorno della verità, quello in cui il Presidente del Consiglio Draghi si presenterà alle Camere dopo che le dimissioni sono state "congelate" dal Colle, in attesa di una verifica in Parlamento. Si comincia domani in Senato, alle 9.30 Draghi interverrà in Aula e la discussione dovrebbe durare tutto il giorno, con un eventuale voto di fiducia alle 19.30. Il giorno dopo, giovedì, toccherà alla Camera.
Intanto, il Premier ha avuto un colloquio di mezz'ora al Quirinale con il presidente Mattarella. Prima aveva visto il segretario del Pd Letta, suscitando l'ira di Lega e Fi: 'Perchè lui e non altri leader di partito?'. Salvini e Berlusconi, invece, si sono visti nella casa romana del Cavaliere e la linea sembra essere decisa: chiudere ai 5S bollati come 'inaffidabili'.
"Con gli amici di Lega, Udc e Noi con l’Italia ci siamo riuniti a Villa Grande, qui a Roma. Il centrodestra di governo sta valutando l’attuale momento politico, davvero preoccupante, dovuto agli inspiegabili comportamenti anche delle ultime ore di Giuseppe Conte, del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico", dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, su Instagram commentando un video che ritrae alcuni momenti del vertice di centrodestra di governo.
Cosa farà il Movimento Cinquestelle? "L'ho scritto in una chat: ascolteremo il discorso di Draghi in aula domani. Trovo chiaro che se aprirà ai principali temi posti all'interno dei 9 punti da parte del Movimento 5 stelle, diventa ingiustificabile non confermare la fiducia". Così il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa, al termine della capigruppo di Montecitorio. "C'è una variabile, Draghi deve dire qualcosa", ha aggiunto, e a chi gli domandava se si profila una scissione nel Movimento, ha risposto: "L'oggetto è cosa dirà Draghi e come si reagirà alle dichiarazioni di Draghi".
Intanto, Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.