(Teleborsa) - Valorizzare l'essere umano rendendolo protagonista di un ecosistema in cui azienda e organizzazioni sindacali collaborano alla creazione di un ambiente di lavoro sano, sicuro, stimolante e partecipativo. Un ambiente in cui benessere, produttivita` e sicurezza possano rafforzarsi a vicenda, concorrendo alla piu` piena realizzazione della persona. Questo l'obiettivo dello Statuto della Persona, siglato lo scorso 29 marzo da Enel e dalle sigle sindacali Filctem, Flaei e Uiltec e presentato oggi a Roma. Un protocollo innovativo nel panorama italiano che inaugura un modello di relazioni sindacali basato sul coinvolgimento del singolo individuo e dell'azienda, valorizzando la persona in rapporto armonico col mondo circostante.
"Lo Statuto della Persona di Enel è un'opera a otto mani, tra azienda e parti sociali, che ci consegna una speranza: quella di togliere le persone dall'anonimato – ha affermato Guido Stratta, direttore People & Organization di Enel Group –. Si basa su tre fondamenti: risultato, motivazione e benessere. Per noi è determinante raggiungere i risultati, ma non vogliamo farlo a tutti i costi. È fondamentale l'attività del sindacato, che magari blocca delle scorciatoie, ma ci consegna una visione alternativa".
Al centro dello Statuto della Persona vi è una collaborazione ad ampio raggio tra azienda e sigle sindacali che incide su aspetti essenziali legati al lavoro e alla sua funzione sociale. Tre gli ambiti: benessere, partecipazione e produttivita` per favorire la tutela della dignita` sul lavoro, l'inclusivita`, la misura della produttivita` tenendo conto dell'attenzione al fattore umano, l'equilibrio vita-lavoro e la flessibilita`, la costruzione e salvaguardia di un ambiente privo di pregiudizi. Il secondo punto e` quello della conoscenza e apprendimento continuo, modello "life long learning", con percorsi di formazione e aggiornamento professionale, di empowerment femminile per favorire la scelta verso le discipline scientifiche (STEM), l'offerta di tirocini e l'apertura a contributi formativi esterni, prevedendo anche la pianificazione di momenti specifici da dedicare esclusivamente all'autoformazione. A questi si aggiunge la cultura e comportamenti della sicurezza, soprattutto quella sul lavoro con la previsione di analisi ex ante ed ex post del rischio-infortunio, l'individuazione delle tecnologie piu` innovative per la prevenzione degli incidenti, la responsabilizzazione dei lavoratori e il rafforzamento della cultura della sicurezza anche attraverso il coinvolgimento della rete dei fornitori.
"Questa bella intesa che avete negoziato, condiviso e sottoscritto secondo me – ha sottolineato nel suo intervento il segretario della Cisl Luigi Sbarra – ha il valore di fare da apripista per una stagione di rinnovato protagonismo delle parti sociali e del mondo del lavoro rispetto alle grandi questioni che riguardano i temi della crescita e dello sviluppo. Ho letto l'intesa, ravviso elementi di assoluta innovazione e uno sforzo di assoluta modernizzazione e di rilancio delle relazioni sindacali e industriali nel nostro Paese. Con Enel noi vantiamo un patrimonio consolidato e strutturato di relazioni sindacali responsabili e partecipative. Questa è un'intesa che ha grandi contenuti alla base. Penso sia stato uno sforzo notevole rimettere al centro il valore, la qualità e la stabilità del lavoro e riportare come priorità la dignità della persona: questa è la grande sfida che abbiamo davanti. Oggi di fronte a tante preoccupazioni, in un contesto caratterizzato dalle ricadute pesanti dello scontro bellico in Ucraina, vedo anche l'opportunità di costruire un nuovo modello sociale di crescita e sviluppo che si allontani dalle logiche della rendita e della finanza speculativa, che ci allontani dalla prospettiva di una globalizzazione mal governata che ha creato un abisso di disparità tra ricchi e poveri. Bisogna rimettere al centro della crescita e dello sviluppo la prospettiva della qualità, della stabilità e della dignità del lavoro e la centralità della persona". Criticando la proposta del salario minimo Sbarra ha sottolineato come "l'Italia deve invece a valorizzare le relazioni sindacali e ad estendere e a rafforzare la contrattazione. Considero – ha aggiunto il segretario della Cisl – il contenuto dello statuto importante, decisivo, che può fare scuola. È una buona pratica che dobbiamo rafforzare, emulare ed estendere anche ad altri settori. Una delle grandi direttrici di fondo che vedo è l'investimento forte sul capitale umano, con uno sforzo sulla crescita delle competenze e sulla formazione, in una parola sulle politiche attive. Le politiche passive sono sacrosante ma noi paghiamo oggi il prezzo di non aver osato in passato sulle politiche attive. Vedo, inoltre, un grande richiamo al valore della partecipazione. Se cresce l'impresa consolidiamo e stabilizziamo il lavoro, se lavoriamo insieme recuperiamo produttività che possiamo redistribuire per migliorare salari e stipendi. Questa intesa ha un profilo di valori enorme diamogli fiato e facciamola camminare trasferendola nei contratti".
"Il primo punto di grande interesse è che da questa Costituzione – ha sottolineato Stratta – scaturiscano leggi coerenti. È una responsabilità che ci prenderemo nel tradurre lo Statuto, altrimenti rischia di rimanere un bel monito ma senza scarico a terra".
"Credo che la cosa più interessante di questo Statuto – ha affermato Michel Martone, professore ordinario di diritto del lavoro e relazioni industriali presso la Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma, già vice ministro del Lavoro – sia che, in un momento nel quale nelle aziende sembra emergere una distinzione tra coloro che sono favorevoli al lavoro remoto e quelli che sono contrari, cerca di trovare un minimo comune denominatore rimettendo al centro la persona".
"Per noi era fondamentale dotarci di uno strumento che mettesse a sistema tutto il mondo Enel in una logica di inclusione. Dentro allo Statuto della Persona – ha evidenziato il segretario nazionale della Filctem Cgil, Ilvo Sorrentino – c'è scritto che se il carico di lavoro è ingente nessuno ti può obbligare ad andare avanti con quell'attività perché prima di tutto viene il tema della sicurezza. Per la prima volta viene sancito che va tutelato il lavoro non solo dal punto di vista salariale, della dignità, ma anche dal punto di vista della sicurezza".
"Questo è un documento di principi che dentro la storia delle nostre relazioni sindacali rappresenta un unicum. È importante perché in questo momento di incertezza sulle prospettive, avere dei principi chiari, innovativi ed espliciti è fondamentale. In una fase di cambiamento bisogna avere dei principi che costituiscono un patrimonio per una visione che orientano poi anche nella pratica – ha detto il presidente del Cnel Tiziano Treu –. Nella storia del diritto del Lavoro e delle relazioni industriali noi abbiamo avuto come prototipo nella regolazione Cipputi, il lavoro subordinato, il cosiddetto colletto blu, ma questo prototipo ha oscurato in realtà quello che è la persona che lavora. Più il tempo passa, più le diversità vengono fuori e i cambiamenti ci allontanano dal modello Cipputi. Non andar avanti rischia di presentare il nostro mestiere di esperti di diritto del lavoro come uno strumento di protezione del povero lavoratore debole da tutelare e invece la necessità è quella di superare i modelli passati e accrescere le capacità delle persone. Bisogna fare in modo che il lavoro che diventi sviluppo della persona. Come dice lo Statuto, facendo un salto in avanti rispetto alle necessità di tutela, bisogna far sì che il lavoro diventi uno strumento di sviluppo della persona. Il secondo elemento di novità dello Statuto è l'introduzione di una dimensione individuale, pensata e argomentata nelle relazioni collettive. Non è una cosa da poco: nella pratica e storicamente la dimensione individuale è stata strumentalizzata e vista come nemica della dimensione collettiva. Invece qui è necessario cambiare e mutare questo paradigma di riferimento. La prospettiva dell'universalizzazione dei diritti del lavoro è una strada che dev'essere trasferita anche nei contratti. Ed è vero che Enel è come un'isola felice ma qui c'è una responsabilità di fare ancora di più. Un'azienda come Enel deve applicare questa spinta universalistica del lavoro dignitoso e deve guardare anche fuori, alle catene di fornitori e subappaltatori. Quando andrete a declinare questi principi in procedure partecipate e linee guida dovrete intercettare materialmente il passaggio dell'organizzazione del lavoro in un ambiente digitale e trattare temi come l'orario e i principi di sicurezza e prevenzione anche in questi nuovi ambienti".
Lavoro, ENEL presenta lo "Statuto della Persona"
Al centro la valorizzazione dell'individuo in ambito lavorativo con l'avvio di un nuovo modello di relazioni sindacali
21 giugno 2022 - 21.17