(Teleborsa) - "Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un progressivo materializzarsi del rischio di frammentazione dei mercati. Il marcato aumento degli spread sui titoli di Stato registrato in Italia e in Grecia ma anche, in misura più contenuta, negli altri paesi dell'area dell'euro è un segnale che desta preoccupazioni. Si tratta di tensioni che non sembrano essere spiegate dall'andamento del quadro macroeconomico". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco in un intervento al Forum di Analysis.

"Per l'Italia, in particolare, nostre analisi indicano che un livello del differenziale tra i rendimenti dei titoli decennali di Italia e Germania inferiore a 150 punti base sarebbe giustificato dai fondamentali e comunque certamente non lo sarebbero livelli superiori ai 200 punti - ha spiegato - Nelle ultime settimane il movimento al rialzo degli spread si è intensificato, accompagnandosi a un aumento progressivo della volatilità dei mercati".

Visco ha affermato che è a fronte di questi sviluppi, definiti "per molti versi ingiustificati", che va letta la decisione presa ieri dal Consiglio direttivo della BCE di attivare la flessibilità nell'ambito del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) e di chiedere ai comitati tecnici di accelerare il lavoro per la creazione di un nuovo strumento per contrastare la frammentazione.

Lo scudo anti-spread non serve per politiche fiscali

Il governatore della Banca d'Italia ha sottolineato due aspetti riguardo a questi strumenti. "Primo: hanno finalità puramente di politica monetaria, volte a facilitare il perseguimento dell'obiettivo di stabilità dei prezzi; non servono altri scopi, meno che mai quello di finanziare politiche fiscali imprudenti e insostenibili - ha detto - Secondo: vi è piena complementarità tra graduale normalizzazione della politica monetaria e azione di contrasto alla frammentazione. La prima non può procedere in maniera ordinata senza la seconda; è precisamente per tutelare il giusto orientamento di politica monetaria che dobbiamo evitare malfunzionamenti o interruzioni nel suo meccanismo di trasmissione".

Lo scostamento di bilancio non è la norma

Sottolineando che l'Italia deve mantenere e consolidare i punti di forza dell'economia e tenere sotto controllo i conti pubblici, ha spiegato che "lo scostamento di bilancio è uno strumento di stabilizzazione macroeconomica, ma non può diventare la norma: un disavanzo elevato e persistente non è sostenibile, si traduce inevitabilmente in un aumento del peso del debito. La via per ottenere progressi duraturi passa per lo sviluppo economico, per la valorizzazione del lavoro e dell’investimento".

L'orientamento troppo hawkish dei mercati

Per quanto riguarda la politica monetaria dell'eurozona, "un andamento che continuiamo a monitorare è quello delle attese sulla futura evoluzione dei tassi ufficiali", ha detto Visco. "Negli ultimi giorni la curva dei tassi reali a breve termine ha mostrato un forte spostamento verso l'alto, un segnale che indica una diffusa percezione di un orientamento particolarmente hawkish da parte della BCE - ha detto - Tale percezione non è, a mio avviso, appropriata, data l'attenzione che continueremo a porre sull'evoluzione del quadro congiunturale, attualmente ancora molto incerto".