(Teleborsa) - La Russia consentirà lo sblocco delle esportazioni di grano dai porti ucraini, ma alle sue condizioni. Volato ad Ankara dopo la visita a Belgrado sfumata per la chiusura degli spazi aerei europei, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov sposa gli sforzi di mediazione della Turchia e promette che lo sminamento delle acque davanti alle coste del mar Nero non verrebbe sfruttato da Mosca per attaccare gli scali. "Queste - ha detto - sono le garanzie del presidente della Russia e siamo pronti a formalizzarle in un modo o nell'altro".
Ma il primo passo, ha avvertito, spetta a Kiev con lo sminamento dei porti. Per favorire una soluzione alla crisi alimentare mondiale, ha spiegato, la Russia è pronta a trattare con la mediazione dell'Onu. Ma dall'Occidente, Mosca vuole in cambio l'allentamento delle sanzioni. Una richiesta sponsorizzata dalla Turchia.
Diversa la lettura della questione sul fronte ucraino: "La Russia continua la propria guerra anche oltre le frontiere ucraine attraverso le menzogne. Dice di voler impedire una carestia globale ma ruba le riserve di grano. E noi stiamo avviando una contro iniziativa della verità. La Russia non rispetta alcuna legge o convenzione di guerra e chiameremo i responsabili con il loro nome". Lo ha detto il presidente della Rada dell'Ucraina Ruslan Stefanchiuk parlando alla Plenaria del Parlamento europeo. "Chi ha causato tanti danni dovrà risarcirli", ha attaccato.
Nessun accordo concreto è stato raggiunto nell'incontro di Ankara tra i rappresentanti di Russia e Turchia: ora l'Ucraina attende la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca. E' quanto ha annunciato in un briefing l'ambasciatore dell'Ucraina in Turchia Vasyl Bodnar. "Ora noi attendiamo con impazienza la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca per trovare un terreno comune ", ha affermato Bodnar, sottolineando che è importante per l'Ucraina che la Turchia continui ad agire come mediatore e a negoziare sia con l'Ucraina che con la Russia. Lo sblocco è nell'interesse sia dell'Ucraina che della Turchia. Invece, ritiene l'ambasciatore, la Russia ha interessi opposti: non liberare grano ucraino dai porti, ma vendere "più del proprio e rubare il nostro nei territori occupati". Secondo Bodnar, prima di tutto, i russi devono ritirarsi, sbloccare questi porti, dopodiché "sarà possibile parlare di sminamento e di lasciare i porti e esportare grano in sicurezza"
Intanto, Kiev attende di ricevere il terzo pacchetto di assistenza alla sicurezza da parte italiana. "Ho avuto una conversazione produttiva con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Apprezziamo molto il sostegno dell'Italia nella lotta contro lo Stato terrorista". Così in un tweet il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov.
Dall'Italia sono stati finora approvati due decreti interministeriali per l'invio di armamenti all'Ucraina.