(Teleborsa) - Dopo tre tentativi andati a vuoto per il mancato raggiungimento del numero legale di deputati, la votazione sulla pregiudiziale di Fratelli d'Italia al dl Ucraina bis si terrà domani alle 10. La Camera era chiamata a votare una pregiudiziale di costituzionalità (ossia una richiesta di non discutere il provvedimento perché ritenuto contrario alla Costituzione) presentata da Fratelli d'Italia sul decreto che contiene le norme urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari derivati dal conflitto russo-ucraino, tra le quali la riduzione delle accise sui carburanti e i crediti di imposta per le imprese alle prese con i crescenti costi dell'energia.
Dopo la questione pregiudiziale si sarebbe dovuto procedere con gli altri voti inerenti il decreto. È inoltre atteso che l'esecutivo, nel probabile caso che la pregiudiziale venga respinta, ponga immediatamente dopo la questione di fiducia, con la quale decadrebbero tutti gli emendamenti, in modo da accelerare i tempi dell'approvazione finale. A non essere presenti in aula oggi sono stati diversi deputati della maggioranza di governo: il gruppo con le maggiori assenza (68% alla seconda verifica) è risultato essere quello della Lega.
"Dalla discussione di oggi è emerso, sia nelle forze di maggioranza che in quelle di opposizione un senso di forte rammarico per il fatto che il testo sia arrivato 'blindato' e che verrà posta la questione di fiducia. Il rammarico nasce dalla consapevolezza che i deputati non abbiano potuto esprimersi ed esercitare al meglio il loro ruolo", ha dichiarato Nunzio Angiola, deputato di Azione e relatore al provvedimento all'esame della Camera. "Motivi di ulteriore recriminazione derivano anche dal fatto che la scadenza del decreto è fissata per il 20 maggio e che in commissione sia stata data appena un'ora per il deposito degli emendamenti e soltanto due per l'analisi e la votazione degli stessi. Un vero peccato perché la discussione tra i deputati, che in Senato ha portato a miglioramenti del testo, sarebbe stata un momento di confronto politico importante, pur in un momento molto delicato. Ci auguriamo perciò che questa anomalia non diventi la prassi e che nel frattempo, pur vivendo tempi difficili, continui a prevalere il senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche", ha aggiunto Angiola.
"La maggioranza di Governo si è dimostrata estremamente superficiale su un provvedimento delicato come il decreto Ucraina. Le forze di Governo, nonostante possano contare sulla maggioranza più numerosa della storia della Repubblica Italiana, riescono a non permettere il raggiungimento del numero legale in Aula", ha dichiarato Maria Teresa Bellucci, deputato e capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Affari sociali della Camera.
"Mandare aiuti economici e militari all'Ucraina" inizialmente era "giusto e lo abbiamo votato con convinzione". Ora "ulteriori invii di armi non penso siano la soluzione giusta. Il dialogo non si prepara con l'invio di altre armi", ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini al termine dell'incontro con il premier Mario Draghi. Il colloquio - si legge in una nota - si è incentrato sulla recente visita negli Stati Uniti, nel corso della quale è stato riaffermato l'impegno dell'Italia per la pace attraverso il sostegno all'Ucraina, l'imposizione di sanzioni alla Russia, la rinnovata richiesta di un cessate il fuoco e dell'avvio di negoziati credibili.