(Teleborsa) - “Si può fare!”: è questo il motto della seconda edizione degli Stati generali della natalità al via oggi e fino a domani, venerdì 13 maggio presso l'Auditorium della Conciliazione a Roma. Ad introdurre i lavori, rappresentanti delle Istituzioni di ogni livello, tra i quali la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, quello alla Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi.
"Il tema della natalità rappresenta una vera e propria emergenza sociale. Non è immediatamente percepibile, come altri problemi che occupano la cronaca, ma è molto urgente: nascono sempre meno bambini e questo significa impoverire il futuro di tutti; l'Italia, l'Europa e l'Occidente si stanno impoverendo di avvenire". Lo afferma papa Francesco nel saluto inviato ai partecipanti alla seconda edizione degli Stati Generali della Natalità. C'è una periferia esistenziale in Occidente, poco vistosa, che non si nota immediatamente. È quella delle donne e degli uomini che hanno il desiderio di un figlio, ma non riescono a realizzarlo", afferma papa Francesco. "Molti giovani faticano a concretizzare il loro sogno familiare - sottolinea il Pontefice -. E allora si abbassa l'asticella del desiderio e ci si accontenta di surrogati mediocri, come gli affari, la macchina, i viaggi, la custodia gelosa del tempo libero… La bellezza di una famiglia ricca di figli rischia di diventare un'utopia, un sogno difficile da realizzare". "Questa è una nuova povertà che mi spaventa".
"La accentuata diminuzione della natalità rappresenta uno degli aspetti più preoccupanti delle dinamiche sociali contemporanee e segnala una difficoltà" e dunque occorre "assumere con determinazione l'obiettivo di affrontare la crisi della struttura demografica del Paese", favorendo la "famiglia e l'adempimento dei relativi compiti" come "prescrive l'art.31 della Costituzione, che ci richiama, conseguentemente, alla tutela della maternità, dell'infanzia e della gioventù". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Presidente della Fondazione per la Natalita' e del Forum delle Associazioni Familiari, Gianluigi De Palo. "La struttura demografica del Paese soffre di gravi squilibri che incidono in modo significativo sullo sviluppo della nostra società", scrive il presidente della Repubblica.
"Un fenomeno - evidenzia Mattarella - accentuatosi con la pandemia e che ha generato nuove disuguaglianze e una diffusa precarietà che scoraggia i giovani nella costruzione di una famiglia. Le azioni previste nell'ambito della legge delega 32/2022, recentemente approvata dal Parlamento, meritano di essere rapidamente rese esecutive, per contribuire alla ripartenza del Paese".
"Se non verrà invertita la rotta della natalità con misure strutturali nel 2050 l'Italia avrà 5 milioni di abitanti in meno: solo poco più di una persona su due sarebbe in età da lavoro, con un 52% di persone tra i 20-66 anni che dovrebbero provvedere sia alla cura e alla formazione delle persone sotto i venti anni (16%), sia alla produzione di adeguate risorse per il mantenimento e l'assistenza ai pensionati (32%). In questo quadro le nascite annue potrebbero scendere nel 2050 a 298 mila unità. Sono alcuni dei dati Istat illustrati dal presidente Gian Carlo Blangiardo.
Stati Generali Natalità al via: è possibile invertire la tendenza?
Gli appelli del Santo Padre e del Capo dello Stato
12 maggio 2022 - 11.42