"Abbiamo concordato che occorre continuare a sostenere l'Ucraina e a fare pressione su Mosca ma anche cominciare a chiedersi come si costruisce la pace. Il percorso negoziale è molto difficile ma il primo punto punto è come costruire questo percorso negoziale, deve essere una pace che che vuole l'Ucraina, non una pace imposta", ha aggiunto. "La guerra ha cambiato fisionomia, inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fosse un Golia e un Davide, essenzialmente di difesa disperata che sembrava anche non riuscire, oggi il panorama si è completamente capovolto, certamente non c'è più un Golia, certamente quella che sembrava una potenza invincibile sul campo e con armi convenzionale si è dimostrata non invincibile".
"Tutte le parti devono fare uno sforzo per arrivare sedersi intorno ad un tavolo, anche gli Usa" ha ribadito il Premier. "All' inizio della guerra in Parlamento si diceva in l'Italia che dovevamo avere un ruolo, io risposi che non bisogna cercare un ruolo, bisogna cercare la pace, chiunque siano le persone coinvolte l'importante è che cerchino la pace, non di affermazioni di parte. Non bisogna cercare di vincere, la vittoria poi non è definita: per l'Ucraina significa respingere l'invasione ma per gli altri?", ha detto.
C'è poi il problema dei prezzi dell'energia. "L'Italia sta facendo molto per raggiungere l'indipendenza dal gas russo" ha osservato ancora Draghi. "Ho anche ricordato a Biden il tema della possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas, ipotesi accolta con favore, anche se l'amministrazione Usa sta riflettendo più su un tetto al prezzo petrolio che su gas, si è deciso che ne riparleremo presto insieme". Nel mercato dell'energia "le distorsioni sono molto forti in Ue, ora i provvedimenti se si riusciranno a prendere sono in corso di programmazione" ma "in Ue dobbiamo essere d'accordo e come sapete i pareri non sono unanimi ma su questo noi continueremo ad andare avanti".
Capitolo inflazione: "le banche centrali devono aumentare i tassi ma se li aumentano troppo fanno cadere il paese in recessione ma di questa difficoltà Lagarde è pienamente consapevole. La situazione è molto diversa tra Usa e Ue, in Usa il mercato del lavoro è a pieno impiego, in Europa no, quindi il passo di normalizzazione della politica monetaria sarà necessariamente diverso. Noi come governo possiamo cercare di attenuare la perdita di potere d'acquisto sulle categorie più deboli".