(Teleborsa) - Ferrari ha consegnato 3.251 vetture nel primo trimestre del 2022, in incremento di 480 unità o del 17,3% rispetto all'anno precedente. Nella gamma prodotti del trimestre sono compresi otto modelli con motore a combustione interna (ICE) e due modelli a motore ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente l'83% e il 17% delle consegne totali. I ricavi netti sono stati pari a 1.186 milioni di euro, in crescita del 17,3% rispetto all'anno precedente, l'EBITDA è stato pari a 423 milioni di euro, in aumento del 12,5% rispetto all'anno precedente (margine pari al 35,6%). L'utile netto si è assestato a 239 milioni di euro (+16%) e l'utile diluito per azione a 1,29 euro.

"L'anno si è aperto con risultati eccellenti e una crescita a doppia cifra dei principali indicatori finanziari - ha commentato l'amministratore delegato Benedetto Vigna - Il primo trimestre è contraddistinto da un livello record di ricavi, EBITDA e free cash flow industriale, quest'ultimo quasi raddoppiato a circa 300 milioni di euro, grazie in particolare all'incasso degli anticipi sulla Daytona SP3. I margini nel trimestre sono stati in linea con la nostra guidance".

"Sono risultati sostenuti dalla forte presa ordini, che è proseguita vigorosa nei primi tre mesi dell'anno: oggi il portafoglio ordini copre larga parte del 2023 e i volumi previsti per la maggior parte dei nostri modelli sono già completamente venduti - ha aggiunto - Nonostante le molte incertezze dello scenario geopolitico che stanno segnando il 2022, rimango ottimista sulle prospettive future della società che presto presenteremo al Capital Markets Day". Ferrari ha confermato la guidance 2022, a condizione che l'operatività non sia impattata da restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19.

La generazione di free cash flow industriale è stata eccezionalmente forte, pari a 299 milioni di euro, ed è stata trainata dall'EBITDA e dall'incasso degli anticipi per la Daytona SP3 e per la 812 Competizione A, in parte controbilanciati da spese in conto capitale(10) per 132 milioni di euro e dall'aumento del magazzino correlato alla crescita dei volumi prevista per l'intero anno.

L'indebitamento industriale netto al 31 marzo 2022 è stato pari a 136 milioni di euro, rispetto a 297 milioni al 31 dicembre 2021. Al 31 marzo 2022 la liquidità complessiva disponibile era pari a 2.162 milioni di euro (2.020 milioni al 31 dicembre 2021), incluse linee di credito committed inutilizzate per 668 milioni di euro. Nel corso del primo trimestre il riacquisto di azioni proprie è stato pari complessivamente a 135 milioni di euro.