(Teleborsa) - La realizzazione delle opere previste dal PNRR è a rischio, a causa del rincaro delle materie prime, che peserà anche sulla crescita economica italiana, riducendola rispetto alle più rosee prospettive di qualche mese fa. Lo afferma Unimpresa in uno studio che tiene conto dei fattori più recenti legati all'inflazione, al rincaro dell'energia ed alla crisi in Ucraina.
Per l'associazione rappresentativa delle PMI la guerra corre il rischio di compromettere il completo utilizzo dei fondi europei stanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza: la principale minaccia è rappresentata dal rialzo dei prezzi, in particolare quelli delle materie prime comprate all’estero, che ha fatto crescere il costo degli appalti per alcuni cantieri di opere pubbliche previste nei progetti del Pnrr.
Questa situazione rappresenta una rilevante alea di rischio in particolare per i 40 miliardi di euro del PNRR stanziati per il 2022, di cui 20 miliardi sono appena stati erogati dalla Commissione europea.
La mancata realizzazione delle opere potrebbe condizionare anche il PIL. Secondo il Centro studi di Unimpresa, la crescita del prodotto interno lordo dell’Italia, nel 2022, subirà un rallentamento brusco attestandosi "a fatica" attorno al 3% contro una previsione iniziale che superava il 4,5%.
"Per ora non si parla di recessione, mi sembra in effetti prematuro, ma è chiaro che il rallentamento del PIL a livello globale è scontato. C’è poi un altro ragionamento, rispetto a chi effettivamente, fra governo e regioni, avrà la competenza e l’autonomia per gestire questi soldi del Pnrr, perché una buona parte spetterà alle amministrazioni territoriali e la frammentazione potrà generare sia sprechi sia perdite di tempo”, sottolinea il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
In questo contesto, risulterà fondamentale il ruolo delle banche che potranno contribuire al pieno funzionamento del Pnrr, ma devono essere messe in condizione di farlo, con meno rigidità, rispetto a oggi, per quanto riguarda le regole sulla gestione dei rischi., secondo il Centro studi di Unimpresa si deve ragionare su due tipi di interventi: il primo intervento in ambito nazionale con le garanzie sui nuovi prestiti bancari concessi alle aziende e con le moratorie; l secondo intervento va chiesto in ambito europeo attraverso la revisione delle regole stringenti che impongono alle banche paletti rigidissimi sia per concedere nuovo credito sia per gestire le sofferenze bancarie.
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PNRR, Unimpresa: opere a rischio con inflazione e guerra, potenziare banche
19 aprile 2022 - 10.05