(Teleborsa) - Con 422 voti favorevoli, 54 voti contrari ed un astenuto, il Governo incassa la fiducia alla Camera sul decreto energia. La seduta prosegue con l'esame degli ordini del giorno. Il voto sugli ordini del giorno ed il voto finale si terranno nella seduta di domattina. Il testo del decreto, che scade il 30 aprile, passerà poi all'esame del Senato in seconda lettura.
Intanto, in linea a quanto si legge nella memoria illustrata dal presidente di Unem, Claudio Spinaci, nel corso dell'audizione sul Decreto-legge "Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina", la norma che introduce un 'contributo solidaristico straordinario' sui cosiddetti extra-profitti "presenta forti criticità tecniche nell'applicazione al nostro settore che richiedono un intervento per attenuarne gli effetti distorsivi riscontrati". Per come è strutturata, spiega Spinaci "va infatti a colpire il downstream petrolifero indipendentemente dalla generazione non solo di extra profitti, ma anche di profitti, portando alla determinazione di contributi straordinari di entità non commisurata alla reale capacità contributiva del settore con forti distorsioni su attività già in sofferenza economica e finanziaria". "La mancata sterilizzazione dell'effetto derivante dal naturale aumento delle quantità vendute rispetto al periodo di base considerato, in piena emergenza pandemica con forti blocchi alla mobilità - aggiunge il presidente di Unem - determina infatti un artificioso extra profitto teorico, amplificato peraltro di quasi 5 volte dalla presenza delle accise per le aziende che immettono in consumo prodotti petroliferi".
Inoltre, prosegue Spinaci, "si comprende che il periodo emergenziale richieda sforzi eccezionali, ma gli stessi non possono prescindere dalla capacità contributiva dei soggetti obbligati e non possono essere distorsivi: non si può calcolare un contributo sulle maggiori accise versate a seguito dell'aumento delle quantità vendute". A tal fine, Unem ha avanzato alcune proposte emendative, tra cui, in primis "neutralizzare l'effetto accisa, non ricomprendendo le accise versate nella base imponibile e poi introdurre, sulla base del principio costituzionale di concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva, un cap sul contributo straordinario legato ai più recenti risultati d'esercizio".