(Teleborsa) - Il Premier Mario Draghi ed il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio saranno oggi ad Algeri per concludere accordi sulle forniture di gas ed evitare la dipendenza dalla Russia. Lo ha annunciato il titolare della Farnesina, spiegando "purtroppo siamo in ritardo come Paese, dovevamo diversificare molto prima ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo".
"Nell'ultimo mese e mezzo - ha aggiunto -sono stato in Algeria, Qatar, Congo, Angola, Mozambico, Azerbijan: tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture all'Italia".
Ad accompagnare Draghi il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e l'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalizi, che proprio di recente ha visitato i Paesi partner del Nordafrica e, soprattutto, l'Algeria, per cementare ls collaborazione storica con Sonatrach e definire le opportunità di aumento della fornitura di gas, attraverso il gasdotto TransMed, nel breve e medio periodo.
Ma quanto può aumentare l'offerta di gas dall'Algeria? Si stima quasi un raddoppio dell'offerta in quota Eni, con 9 miliardi di metri cubi aggiuntivi rispetti ai 10 miliardi affluiti in Italia nel 2021, cui si aggiungono le forniture ad altri operatori italiani ed esteri per un totale di 21 miliardi nel 2021.
Dalla Russia attualmente riceviamo 29 miliardi di metri cubi di gas e quindi l'accordo cn l'Algeria, che riguarda anche le rinnovabili, dovrebbe consentire facilmente di sostituire almeno un terzo della fornitura dalla Russia entro l'autunno. Poi, la strategia italiana punta anche sul gas liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti, ma occorrono più rigassificatori, il primo dei quali sarà disponibile solo nel primo semestre 2023. Se ne occuperà Snam che sta chiudendo il contratto di affitto di una nave per una capacità di 5 miliardi di metri cubi.