(Teleborsa) - Autorizzando la metà degli impianti rinnovabili pronti ad essere realizzati e sostituendo le caldaie a gas con impianti a pompa di calore l'Italia potrebbe ridurre i consumi di gas di un terzo e "fare a meno del gas che proviene da parti del mondo che non ci piacciono o riteniamo pericolose". Lo ha detto l'Amministratore Delegato Enel, Francesco Starace, intervenendo agli Stati Generali dell'energia promossi da Italia Viva.
"Basterebbe far approvare, dei 95mila MW di autorizzazioni richieste per impianti rinnovabili, almeno 50-60 mila per sostanzialmente eliminare il gas da mix energetico italiano e risparmiare circa 20 miliardi di metri cubi di gas l'anno - ha detto - basterebbe dire che possiamo cambiare la caldaia a gas nel momento in cui si rompe, non prima, con una a pompa di calore e tireremmo via altri 10 miliardi di metri cubi". "Ridurremmo così i consumi di gas italiani di un terzo - ha aggiunto - e potremmo fare a meno del gas che proviene da parti del mondo che non ci piacciono o riteniamo pericolose. Potremmo mettere in funzione un altro paio di impianti di rigassificazione per avere la libertà di comprare gas da chi vogliamo nel mondo e non dipendere dai tubi. Se ci infiliamo in un tubo finiamo sempre in un paese strano". "Noi pensiamo che prima si fa e meglio è perchè chi si muove prima ne ha un beneficio maggiore chi si muove dopo ne beneficia meno chi sta fermo perde".
"Non abbiamo beneficiato in maniera straordinaria da questo incredibile salire dei prezzi delle commodities nè fatto soffrire i nostri clienti", ha aggiunto Starace. "Aziende che hanno imboccato la sostenibilità come noi hanno isolato i loro clienti da questo shock - ha detto - Noi abbiamo 10 milioni di clienti in Italia che grazie all'approccio sostenibile che abbiamo avuto della campagna commerciale non hanno avuto incrementi di prezzo nelle bollette. Perchè abbiamo impostato una politica a prezzo fisso anche grazie alla percentuale di rinnovabili che abbiamo ma usando anche combustibili fossili che possono essere fissati in un orizzonte di due anni". Quindi, ha proseguito, "non abbiamo beneficiato in maniera straordinaria da questo incredibile salire dei prezzi delle commodities ne' fatto soffrire i nostri clienti. E' un tema di sostenibilità che abbiamo abbracciato tanto tempo fa e che in questo momento ha il suo valore nel fatto che tutti quelli che con noi hanno fatto questo transito non hanno sofferto ma sono stati protetti da questa incredibile turbolenza". "Non abbiamo avuto incredibili profitti ma pensiamo che sia meglio che i profitti siano ragionevoli e sostenibili nel tempo piuttosto che incredibili e poi tassati, come poi inevitabilmente succede quando queste cose si manifestano", ha concluso.