(Teleborsa) - Un'azione comune ancora da concordare: il vertice Ue temporeggia ma prova a gettare le basi per risolvere la crisi energetica con l'obiettivo di ridurre drasticamente la dipendenza dal gas russo. "La situazione di partenza dei vari paesi sull'energia è molto diversa da paese a paese, quindi la discussione non è semplice su cosa fare di fronte ad un amento del prezzo del gas".


Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del consiglio europeo a Bruxelles. "Siamo stati soddisfatti delle conclusioni, abbiamo tenuto il punto sottolineando che da noi alcune misure sono state già prese come il sostegno alle famiglie, alle imprese per mitigare gli effetti degli aumenti" ha aggiunto "la tassazione dei profitti straordinari da chi commercializza energia elettrica, e la possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas, di tutto questo si è deciso che si discuterà con gli stakeholder, le grandi società petrolifere, elettriche e di distribuzione e ci sarà un consiglio dell'energia. Per maggio avremo delle proposte a riguardo".

"Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota" di gas che ci viene offerta dagli Usa", ha detto il Premier sottolineando che "Oggi abbiamo in funzione tre rigassificatori. La disposizione del ministro Cingolani alla Snam è ora di acquistare altri due rigassificatori galleggianti" ha aggiunto.

"Si ha la sensazione che i progressi siano molto rapidi, entro un paio di settimane potremo presentare un piano di rigassificazione dettagliato". Draghi ha anche detto che per maggio avremo una proposta della Commissione europea sulla possibilità, quindi non è detto, di spacchettare la formazione del prezzo dell'energia elettrica da quello del gas. Che è un altro aspetto
per il quale bisogna aspettare un rapporto del regolatore europeo".

"Il presidente Macron - ha detto il Presidente del Consiglio - ha proposto un fondo per l'energia e per la difesa che andrà a finanziare
molte delle opere di infrastrutture che sono necessarie, per esempio i rigassificatori"


Intanto, i negoziati tra Russia e Ucraina non fanno passi avanti, anzi le posizioni appaiono sempre più irrigidite, lo scontro armato prosegue mietendo vittime tra civili e tra soldati di entrambe le parti. Nonostante i diffusi resoconti sui problemi che le forze armate di Vladimir Putin stanno riscontrando sul terreno in Ucraina, i soldati russi stanno ricevendo dai loro superiori l'indicazione che la guerra finirà entro il nove maggio, data in cui la Russia celebra la 'giornata della vittoria' in memoria della capitolazione della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. Lo riporta Sky News.



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