(Teleborsa) - La lattoferrina, attraverso l’interazione con la glicoproteina spike del virus SARS Cov-2, genera un’attività antivirale che porta alla riduzione dei tempi di negativizzazione e alla ricomparsa precoce dell’olfatto e del gusto dei pazienti affetti da Covid-19. Lo ha dimostrato uno studio interuniversitario, pubblicato su Frontiers in Pharmacology e su Journal of Enviromental and public Health, coordinato da Elena Campione, professore associato presso la U.O.S.D di Dermatologia del Policlinico di Tor Vergata.

La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale e fortemente voluta dal suo presidente Emmanuele F.M. Emanuele.

Il Professor Emanuele si dice "lieto di aver sostenuto questo importante progetto di ricerca, che si innesta nel novero di iniziative promosse negli ultimi due anni dalla Fondazione per il contrasto dell’emergenza da Covid-19".

"Il nostro impegno nel settore della salute - afferma - rappresenta un dovere morale imprescindibile nei confronti della collettività e ci ha sempre visti in prima linea, sul territorio, nei delicati settori della sanità e della ricerca scientifica, come testimoniano in particolare, fra le altre molteplici iniziative promosse, l’Hospice per i malati terminali e di SLA e il Villaggio Emanuele per i malati di Alzheimer, entrambi totalmente gratuiti e che non hanno cessato di operare neppure durante l’emergenza sanitaria, e da ultimo in ordine temporale il costituendo Centro CUORE, per la cura e diagnosi delle malattie cardiovascolari, in collaborazione con l’Ospedale Gemelli".



La ricerca, frutto del lavoro di un gruppo interuniversitario di ricercatrici e ricercatori delle università romane di Tor Vergata e La Sapienza, è stata presentata oggi presso la Biblioteca Angelica di Roma. Vi hanno collaborato Luca Bianchi, Terenzio Cosio e Caterina Lanna, afferenti alla U.O.S.D. di Dermatologia del Policlinico Tor Vergata di Roma, insieme a Daniela Piera Valenti, impegnata nelle ricerche sulla lattoferrina già a partire dagli anni ‘70 e già membro del Comitato internazionale per gli studi sulla lattoferrina, insieme a Luigi Rosa, del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza, Mattia Falconi, Federico Iacovelli e Alice Romeo del Dipartimento di Bioinformatica Strutturale, Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università Tor Vergata.

"La proteina spike genera uno stato di infiammazione elevato nella cellula e la lattoferrina, legandosi alla proteina spike, contrasta il legame del virus, ed è in grado di inibire l’infezione2, spiegano Daniela Piera Valenti e Luigi Rosa.

"Anche gli studi di bioinformatica strutturale – afferma Mattia Falconi – hanno evidenziato che l’energia di interazione fra la lattoferrina e la proteina spike esiste ed è consistente, che la lattoferrina si comporta quasi come un piccolo anticorpo, in grado di interagire direttamente con il virus".

"Abbiamo valutato i sintomi e il tempo medio della negativizzazione nei pazienti – sottolinea Elena Campione – e abbiamo avuto risultati preliminari molto promettenti. Velocità nella riacquisizione del gusto e dell’olfatto, riduzione dei tempi di negativizzazione e quasi scomparsa dei sintomi da long covid".

Il progetto, coordinato da Ettore Squillaci, oltre alla parte della ricerca ha previsto sia una campagna di sensibilizzazione, attraverso la diffusione gratuita della lattoferrina in pazienti con esenzione presso alcune farmacie romane selezionate.