(Teleborsa) - "A fine marzo terminerà lo stato di emergenza, per quella data scioglieremo il Cts". Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante una conferenza stampa insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza. Draghi ha specificato che il lavoro del Cts verrà portato avanti dall'Istituto Superiore di Sanità e il Consiglio Superiore di Sanità. "L'obiettivo del governo era il ritorno alla normalità, era il recupero della socialità: bene i provvedimenti approvati oggi sanciscono questa situazione", ha sottolineato il presidente del Consiglio: "riaprire l'economia" e "limitare l'esperienza didattica a distanza".

"Anche a nome del governo, ringrazio il professor Locatelli e il professor Brusaferro e tutti i membri presenti e passati del Comitato tecnico scientifico. Se uno esamina la situazione di questi anni – ha continuato –, il Cts ha dato un supporto straordinario a decisioni difficilissime prese da questo e dal precedente governo. Ha dato il supporto psicologico per dire che le decisioni erano prese con il supporto della scienza, non sulla base di sensazioni. Questo per chi prende decisioni è essenziale". "Voglio ringraziare anche tutti gli italiani per l'altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni: noi siamo spesso percepiti con scarso senso civico e invece siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri", ha aggiunto.



"Superiamo definitivamente il sistema a colori per le Regioni che ci ha accompagnato per mesi. Non ci saranno più, quindi, le ordinanze del venerdì", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi. Speranza ha quindi illustrato il provvedimento sul Covid: la sospensione dei lavoratori senza Super Green Pass sopra i 50 anni "non avverrà più. Sarà sufficiente per loro fino al 30 di aprile avere il Green pass base. La sospensione dal lavoro resterà solo per la fascia delle personale sanitario e i lavoratori di strutture ospedaliere e delle Rsa, in questo caso il prolungamento dell'obbligo è al 31 dicembre".

"In questo momento non ci sono evidenze scientifiche che portano a dirci che sia necessaria la quarta dose del vaccino per tutti. Nessun Paese a livello mondiale e europeo sta immaginando la quarta dose per tutti. Siamo partiti con i fragili e in queste ore stiamo valutando l'ipotesi di una quarta dose a fasce generazionali più avanzate: questo richiederà un approfondimento ma è una cosa a cui ci stiamo preparando. Noi saremo pronti, le dosi sono già a disposizione, ma dobbiamo aspettare che ci siano le basi dell'evidenza scientifica, che in questo momento ancora non c'è", ha spiegato Speranza.