(Teleborsa) - Su Crimea e Donbass con la Russia “possiamo discutere e trovare un compromesso, su come continuare a vivere”, ma l’Ucraina non accetterà un ultimatum dal Cremlino. E' quanto ha dichiarato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista a Abc. "Se parliamo di territori temporaneamente occupati e repubbliche non riconosciute da nessuno. Possiamo discutere e trovare un compromesso”.


"Per me è importante sapere come la gente che vuole essere parte dell’Ucraina vivrà in quei territori”, ha aggiunto citando "garanzie di sicurezza". "È questione più complicata di riconoscere e basta, questo è un altro ultimatum e non siamo pronti per un ultimatum", ha affermato il leader ucraino, "la cosa importante è che Putin cominci a dialogare".

"Credetemi, ho parlato con molti leader occidentali, questa guerra non finirà qui, farà scoppiare la Terza guerra mondiale” ha poi aggiunto Zelensky affermando tra l’altro che il presidente Vladimir Putin potrebbe porre fine alla perdita di vite civili in Ucraina, se solo lo volesse. “Penso che sia in grado di fermare la guerra che ha iniziato”, ha detto Zelensky. "Dovrebbe sapere una cosa importante che non può negare, che è in grado di fermare la guerra".

Intanto, l'Ucraina denuncia la violazione del cessate il fuoco. "Le forze armate russe stanno ora bombardando il corridoio umanitario da Zaporizhzhia a Mariupol. 8 camion + 30 autobus pronti per portare aiuti umanitari a Mariupol e per evacuare i civili a Zaporizhzhia". Lo scrive il portavoce del ministero degli esteri ucraino Oleg Nikolenko su Twitter.

Abbiamo la responsabilità di garantire che il conflitto non si intensifichi e non si diffonda oltre l’Ucraina, che sarebbe ancora più pericoloso, distruttivo e ancora più mortale. La situazione porterebbe a una spirale fuori controllo”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in una conferenza stampa nel corso della visita in Lettonia.

Sarebbero invece "un milione i bambini scappati dall’Ucraina, in meno di due settimane”. Lo ha scritto su Twitter James Elder, portavoce di Unicef che in un’intervista alla Cnn, ha sottolineato che si tratta di una cosa senza precedenti: “Non avevamo mai affrontato una crisi di rifugiati di questa velocità e di questa portata". Stamani l’Unhcr ha fatto sapere che sono oltre due milioni i rifugiati dal conflitto.