(Teleborsa) - "Il Governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese. Voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d'emergenza oltre il 31 marzo". È quanto ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso del suo intervento al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. E con la fine dello stato di emergenza, di conseguenza, l'Italia dirà addio al green pass e al sistema delle zone colorate.

"Metteremo gradualmente fine all'obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all'aperto, tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Continueremo – ha detto Draghi – a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze".

Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, quindi da aprile "le scuole – ha spiegato il premier – resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l'obbligo delle mascherine all'aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe".

Tra i temi affrontati dal presidente del Consiglio anche il caro bollette. "Oggi, la principale preoccupazione – ha sottolineato Draghi – è l'aumento del prezzo dell'energia. Il Governo è intervenuto più volte per aiutare imprese e famiglie, soprattutto le più povere, e per trovare soluzioni strutturali perché questo problema non si riproponga in futuro. La settimana scorsa abbiamo stanziato quasi 6 miliardi di euro, che si aggiungono agli oltre 10 che abbiamo già impiegato a partire dallo scorso anno. Incrementiamo la produzione nazionale di energia rinnovabile e di gas, che potrà essere venduto a prezzi più contenuti di quello importato. Aiutiamo le Regioni e i Comuni a sostenere i servizi di base, come l'illuminazione pubblica. Nelle scorse settimane, le città d'arte, tra cui Firenze, hanno spento le luci sui loro monumenti e sui loro luoghi simbolo - un segnale d'allarme sul crescente costo dell'energia. Il vostro gesto non è passato inosservato".

Sottolineando che "la crescita di lungo periodo del Paese dipende dalla nostra capacità di attuare oggi le giuste riforme e gli investimenti necessari" Draghi ha evidenziato l'importanza di un'efficace attuazione del Pnrr. "Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha detto il premier – è un'opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture o le diseguaglianze generazionali e di genere. Dobbiamo attuare il Piano a stretto contatto con associazioni ed enti locali. Perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese, ma dobbiamo adattarci alle esigenze e alle caratteristiche di ogni territorio. Il Governo – ha assicurato Draghi – intende offrire tutto il sostegno necessario a Regioni, Comuni e enti territoriali per semplificare le procedure sugli interventi e coordinare al meglio la loro realizzazione".