(Teleborsa) - "Il gruppo DigiTouch, dalla quotazione nel 2015, ha già operato 8 acquisizioni e altre sono in piano. Guardiamo evidentemente a opportunità lungo le tre aree - quindi marketing, tecnologia ed e-commerce - con un focus specifico sulla tecnologia. Sono infatti le risorse tecnologiche che a nostro avviso saranno la risorsa scarsa dei prossimi due anni e su cui bisogna fortemente investire. Ovviamente con un target di quest'anno di circa 50 milioni di fatturato guardiamo a operazioni che possono essere significative per il nostro conto economico. Abbiamo vari dossier sul tavolo e ci stiamo lavorando". Lo ha detto Simone Ranucci Brandimarte, presidente del gruppo DigiTouch, a margine dell'evento "Call for Growth | EnVent Winter Conference 2022", organizzato da EnVent Capital Markets.

"Il mercato in cui cooperiamo è un mercato in grande consolidamento - ha aggiunto il presidente della Cloud Marketing Company quotata su Euronext Growth Milan - Il trend da parte dei grandi clienti è quello di lavorare non con tutti, ma di lavorare con sempre meno player e grandi, quindi è fondamentale avere una capacità di offerta che sia integrata - tecnologia, marketing, e-commerce - ed è fondamentale avere una massa critica di risorse e di competenze in grado di stare al passo con quelle sono le esigenze del mercato. Alla luce di questo, la crescita tramite M&A è parte integrante di un piano industriale di aziende come la nostra".



Secondo Ranucci Brandimarte, "il digitale in Italia è a un punto di svolta in termini di investimenti, focus e priorità dei grandi decision maker. Da una parte c'è lo stato di arretratezza dell'Italia rispetto all'Europa di qualche punto percentuale da colmare e dall'altro ci sono le tecnologie che sono mature per essere omni-canale e quindi non sono utilizzate per la vendita online ma anche al punto vendita, quindi pronte per essere utilizzate da tutti. Il terzo elemento, che è probabilmente il più importante, sono i fondi e la grande spinta sulla digitalizzazione che viene profusa tramite il leverage sui fondi del Recovery Fund".

"Le aziende private stanno incrementando gli investimenti col digitale (aziende piccole, medie e grandi), ma sono aumentati i progetti, aumenta la priorità, aumentano le risorse necessarie e quindi aumenta il budget per ogni singolo progetto - ha continuato - Inoltre, aumenta il numero di clienti che investono sul digitale, in quanto le nuove aziende che nascono sono tendenzialmente native digitali e anche le aziende tradizionali aumentano le iniziative sulle filiere digitali".

Un altro elemento importante, secondo il manager, è che aumentano gli investimenti della pubblica amministrazione, "che fino a qualche anno fa era nell'immaginario considerata arretrata dal punto di vista digitale e sta facendo passi avanti enormi; non solo da un punto di vista di iniziative, ma anche di piani e di potenziale, e quindi le gare su digitale della pubblica amministrazione sono in aumento, sia in termini quantitativi che qualitativi, e c'è una grande attenzione non solo a organizzare ma anche a essere veloci nell'implementazione".

"Quindi noi a gennaio e febbraio 2022 vediamo i frutti di questa tendenza e riteniamo che il 2022 e anche il 2023 saranno anni fondamentali per la spinta del digitale dell'Italia, che per le aziende come la nostra si concretizza in una grande disponibilità di attività, di risorse, di progettualità. Quindi grande senso di responsabilità per il delivery, ma anche tante opportunità".

Allargando lo sguardo, il presidente del gruppo DigiTouch crede che "l'Italia deve assolutamente essere al pari della Francia, della Germania e dello UK, che dobbiamo ben sapere che negli ultimi due anni hanno fatto un salto molto significativo in investimenti in tecnologia, in supporto alle aziende tecnologiche, in combinazione di investimenti pubblici e privati, in presenza della borsa francese-tedesca-italiana allo sviluppo della tecnologiche e di grandi incentivi agli investimenti in digitale. Quindi hanno fatto un grande salto e noi siamo a seguire, però penso che recupereremo sicuramente anche grazie alla fortissima enfasi che il governo italiano, sulla spinta del Recovery plan europeo, sta dando alla digitalizzazione del paese".