(Teleborsa) - Le banche europee hanno "una solida posizione di capitale e liquidità" e "nel complesso i requisiti di capitale e la guidance aumentano solo marginalmente, al 15,1% degli asset soppesati per i rischi, nel 2022" dal 14,9% dell'anno precedente. È quando ha concluso la BCE dopo lo "Srep", il Processo di revisione e valutazione prudenziale. "Il rischio di credito e la Governance interna rimangono temi fondamentali per l'azione di Vigilanza", ha spiegato ancora il Consiglio di Vigilanza della Bce.

Per quel che riguarda lo stock dei crediti deteriorati delle banche europee, la Banca Centrale Europea ha registrato che il calo nel 2021 a seguito dei piani di cessione e riduzione è proseguito e la qualità del credito è rimasta "robusta anche grazie alle misure" anti crisi come le moratorie ma "ci sono segni di deterioramento" "in particolare sui quei settori dell'economia che hanno più beneficiato" dei provvedimenti" varati dai governi. "Questi sviluppi andranno monitorati con cautela", ha aggiunto Francoforte.

Oggi la BCE ha anche fatto sapere in una nota che non estenderà oltre dicembre 2022 la deroga ai requisiti patrimoniali aggiuntivi definiti dalla "Pillar 2 Guidance", e da marzo 2022 torneranno in vigore anche le misure di vigilanza che permettono loro di escludere dai coefficienti di leva le esposizioni con le banche centrali. "I margini di capitale che abbiamo creato per le banche all'inizio della pandemia le hanno aiutate a continuare a prestare a famiglie e imprese – ha spiega il presidente del Consiglio di Vigilanza BCE, Andrea Enria –. Oggi diamo chiarezza sul ritorno alla normalità".

Enria ha inoltre sottolineato che la Vigilanza bancaria della BCE è "complessivamente soddisfatta" della tenuta del sistema bancario europeo durante la crisi sanitaria, tuttavia "l'impatto della pandemia non è ancora finito. Le banche devono mantenere alta l'attenzione alle possibili conseguenze sui loro bilanci e, in particolare, rafforzare il controllo dei rischi e i meccanismi di governance".