(Teleborsa) - Sono tantissime le società uscite dalla Borsa: l'elenco dei delisting si allunga di giorno in giorno e colpisce società che erano da tempo quotate come I.M.A., ASTM e Credito Valtellinese. Nella maggior parte dei casi, il delisting segue ad un'OPA totalitaria lanciata dall'azionista di maggioranza, che ad un certo punto decide di far uscire la società dal mercato e procedere ad una ristrutturazione.
Un fenomeno allarmante? Assolutamente no, i delisting come le IPO sono un fenomeno normalissimo che coinvolge ogni mercato azionario, compresa Wall Street. Lo ha spiegato l'Ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, in una intervista a Il Sole 24 Ore.
"Qui da noi non ci sono ancora indicazioni di un flusso che vada oltre il livello di guardia. Ogni anno, infatti, ci sono mediamente fuoriuscite di società per un 7-8% del totale del listino, spiega il manager di Borsa SpA, ammettendo che "a livello mondiale si sta assistendo a una riduzione molto forte delle società quotate, visibile in particolare negli USA, dove nel giro di quindici anni il listino si è dimezzato".
Per Jerusalmi questo fenomeno è legato al successo del private equity, che garantisce ai sottoscrittori ritorni " generalmente buoni" e questo "contribuisce ad alimentare la raccolta di capitali".
Borsa e delisting, Jerusalmi: fenomeno globale che non supera livelli di guardia
06 luglio 2021 - 10.24