(Teleborsa) - Planet Smart City, società proptech (cioè che applica la tecnologia al settore immobiliare) fondata da italiani, sta raccogliendo 200 milioni di dollari e lavorando a un'espansione che la porti in due-tre anni alla quotazione sul Nasdaq. La società è stata fondata nel 2015 da Giovanni Savio e Susanna Marchionni (già attivi nel settore immobiliare) e ha come presidente il fisico e imprenditore Stefano Buono (ha fondato Advanced Accelerator Applications (AAA), che ha quotato al Nasdaq e poi ceduto a Novartis per 3,9 miliardi di dollari). Planet Smart City progetta e costruisce quartieri in Paesi con deficit abitativi elevati, lavorando in collaborazione con diversi operatori di real estate e puntando sulla grande dotazione tecnologica degli edifici costruiti (la propria casa si gestisce tramite un'app).
"L'Internet delle cose rappresenta uno spartiacque che divide le costruzioni classiche dalle abitazioni progettate in modo da poter gestire nel modo più efficiente i servizi, aria condizionata, illuminazione, sicurezza, cura del verde, rifiuti, consumi e così via", ha detto Gianni Savio in un'intervista ad Affari e Finanza, settimanale de La Repubblica. "Queste tecnologie sono ormai essenziali anche per le abitazioni delle persone comuni, non soltanto per i più ricchi - ha aggiunto - Così è nata l'idea di concentrarci su grandi progetti, che permettano di distribuire i costi su un ampio numero di case nei Paesi a elevata crescita demografica, rendendole abbordabili per tutti".
La prima fase dello sviluppo della società è stata possibile grazie a 80 milioni di euro raccolti in passato da 325 investitori. Tra di essi investitori istituzionali e una serie di famiglie (Rovati, Malacalza, Bormioli, De Negri, Colussi, Fiorucci). Il piano per il rifinanziamento di Planet, scrive Affari e Finanza, prevedeva per quest'anno una raccolta di 80 milioni di dollari ma, dopo l'incontro con un investitore americano il cui nome è ancora riservato, l'asticella è stata alzata a 200 milioni di dollari. Le risorse serviranno per espandersi in nuovi mercati, Colombia, Messico, Thailandia, Vietnam, Indonesia, e puntare poi alla quotazione al Nasdaq nel giro di 2-3 anni, quando la società prevede di generare un flusso di cassa positivo. Planet Smart City ha registrato ricavi pari a 5,3 milioni di dollari nel 2018, pari a 19,9 l'anno successivo e a 52,5 nel 2020. La società prevede di superare quest'anno i 116 milioni di dollari.
Planet Smart City (fondata da italiani) raccoglie 200 milioni e punta al Nasdaq
24 maggio 2021 - 10.44