(Teleborsa) - Agatos ha acquisito il 51% del patrimonio netto di una società veicolo, costituita da alcuni partner locali che ora ne detengono il 49%, che è titolare di un contratto preliminare di acquisto di un terreno di circa 6 ettari a nord di Roma il cui rogito è condizionato all’ottenimento dell’autorizzazione che Agatos intende sviluppare per realizzare un impianto di biometano, basato sul processo BIOSIP brevettato da Agatos, attraverso il recupero di due tipi di rifiuti organici: FORSU e fanghi di depurazione civile. Entro la fine di giugno 2021 - spiega una nota - Agatos acquisirà dai partner locali un’ulteriore quota pari al 39%, raggiungendo così il 90% delle quote.
Agatos e i partner locali "intendono ottenere un’Autorizzazione Unica per un impianto che produrrà, recuperando rifiuti organici della regione Lazio, fino a 1000 sm3 di biometano avanzato, quindi con una capacità produttiva pari a due volta quella del progetto a Marcallo".
Il progetto prevede un mix ottimizzato di rifiuti organici, con una parte di FORSU e un’altra parte di fanghi della depurazione dei reflui civili fornendo una nuova soluzione di smaltimento all’interno della regione Lazio.
L’impianto produrrà, oltre al biometano avanzato, sotto-prodotti valorizzabili sul mercato quali ammendante, solfato di ammonio, acqua purificata e combustibili solidi secondari (CSS).
Sulla base delle matrici in ingresso, all’impianto spetteranno gli incentivi previsti dal “decreto biometano” (DM del 2-3-2018) ossia i Certificati di Immissione al Consumo (CIC) stanziati per il biometano avanzato ed in misura proporzionale alla quantità di biometano prodotto; i CIC sono cedibili al GSE a un prezzo che nei primi 10 anni è fisso e stabilito nel citato decreto.
Il Gruppo Agatos si occuperà sia della progettazione ed autorizzazione che della costruzione e della successiva manutenzione dell’impianto. I partner locali collaboreranno con Agatos concentrandosi sulla predisposizione dei documenti accessori ed afferenti alla richiesta di autorizzazione.
Il valore del progetto, comprendente una stima del valore dell’SPV di progetto una volta ottenuta l’autorizzazione, il costo di acquisto del terreno, il corrispettivo per Agatos Energia del contratto EPC per la realizzazione dell’impianto, anche in funzione della configurazione finale e del costo dei macchinari costituenti l’impianto, è oggi situato in un range di 35 e 40 milioni di euro.
L’autorizzazione dell’impianto è prevista entro la fine del 2021 e la messa in esercizio dell’impianto entro la fine del 2022.
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