(Teleborsa) - Il prezzo del ferro ha ritoccato i suoi massimi storici - i future a Singapore sono saliti del 10% a 226 dollari la tonnellata lunedì mattina - confermando un rally delle materie prime che sta facendo pressione sulle catene di approvvigionamento di svariati settori e alimentando i timori su una crescita troppo repentina dell'inflazione, in quanto un numero crescente di aziende si trova costretta ad aumentare i prezzi, non avendo abbastanza materia prima per soddisfare la propria domanda.
"Questo settore è molto, molto caldo, e la domanda più importante del 2021 è proprio quando l'impulso della domanda di acciaio cinese si attenuerà - ha commentato a Bloomberg Vivek Dhar, analista di materie prime presso la Commonwealth Bank of Australia - l'offerta non è ancora in grado di soddisfare quella forte domanda". "C'è anche la possibilità che la domanda degli altri Paesi - esclusa la Cina - possa tornare a livelli così alti che vedremo ancora aumentare la domanda di acciaio a livello globale, e che questa rimanga a livelli elevati", ha aggiunto Dhar.
Anche il rame ha anche esteso il suo rally, raggiungendo nuovi record a 10.500 dollari la tonnellata, lunedì mattina. Aumenti di prezzi così importanti ed estesi a svariati settori sono spiegati dalla domanda repressa durante la pandemia, che si sta riprendendo in modo impetuoso in questi mesi, grazie alle riaperture di molti Paesi e ai piano di stimolo dei governo che hanno immesso denaro nell'economia. I prezzi del legno, per fare un altro esempio, sono quadruplicati nell'ultimo anno a causa di un'impennata inaspettata nella costruzione di case e nelle ristrutturazioni.
(Foto: © Nattawut Thammasak/123RF)
Ferro, prezzi ai massimi storici: boom di domanda con ripresa da pandemia
Continua il rally delle materie prime che sta facendo pressione sulle catene di approvvigionamento di svariati settori
10 maggio 2021 - 08.10