(Teleborsa) - Snam chiude il primo semestre con un utile netto adjusted di 578 milioni di euro ed un EBITDA adjusted di 1.107 milioni di euro, entrambi in linea con il primo semestre 2019. Confermata la guidance sull’utile netto 2020 a circa 1,1 miliardi di euro.
Nel motivare la tenuta dei risultati e la conferma della guidance, l'Amministratore delegato, Marco Alverà, ha spiegato che sono da attribuire "alla riduzione degli oneri finanziari, alla performance delle nostre partecipate internazionali e alle azioni di contenimento dei costi".
"In questi mesi non ci siamo mai fermati, continuando a garantire il nostro servizio essenziale di sicurezza energetica, aumentando gli investimenti e ponendo le basi per una veloce ripartenza", ha sottolineato il numero uno di Snam, facendo cenno anche all'espansione internazionale del business, con l’ingresso nelle reti di Abu Dhabi, le acquisizioni nell’efficienza energetica e nel biometano e gli accordi e le sperimentazioni nell’idrogeno".
"Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è accelerare lo sviluppo di Snam dando un contributo al rilancio dell’economia e alla transizione energetica, a beneficio di tutti i nostri stakeholder e dei territori nei quali operiamo”.
Nel semestre, i ricavi totali sono ammontati a 1.346 milioni di euro (+3,3% rispetto al primo semestre 2019), con ricavi regolati pari a 1.273 milioni di euro (+1,7%) e ricavi dei nuovi business in aumento di 26 milioni di euro (+74,3%) grazie alla crescita delle commesse di impianti di biogas e biometano da parte della controllata IES Biogas.
Gli investimenti tecnici di Snam si sono attestati a 457 milioni di euro, una buona parte (111 milioni) dedicata a innovazione e transizione energetica di SnamTec (+49 milioni di euro rispetto al primo semestre 2019, nonostante il rallentamento causato da COVID-19).
L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020 era pari a 12.888 milioni di euro (11.923 milioni di euro al 31 dicembre 2019), anche a fronte dell’esborso per l’acquisizione della partecipazione in OLT e dell’attività di share buyback, con un costo medio del debito lordo dello 0,9%.