(Teleborsa) - I temuti effetti della crisi che vive il trasporto aereo si fanno sentire in sud America, dove la LATAM Airlines, principale compagnia aerea sulle rotte tra i Paesi dell’America Latina e con il Nord America, ha dichiarato fallimento.
L’annuncio è avvenuto attraverso un video in cui Roberto Alvo, amministratore delegato di LATAM Airlines, ha spiegato la decisione estrema seguita ad altre, definite estremamente difficili, assunte negli ultimi mesi caratterizzato dall’impatto della pandemia da Covid-19.
Come altri vettori, anche la LATAM aveva drasticamente ridotto l’attività operativa, fino al 95% in meno nel mese di aprile che ha aggravato la crisi economica e finanziaria. Il 2 marzo scorso Latam Airlines aveva sospeso il collegamento giornaliero tra San Paolo e Milano, mentre un mese prima aveva deciso l’uscita dall’alleanza Oneworld dal 1° maggio 2020, pur mantenendo gli accordi bilaterali esistenti con la maggior parte dei membri oneworld (British Airways, Cathay Pacific, Finnair, Iberia, Japan Airlines, Malaysia Airlines, Qantas, Qatar Airways, Royal Jordanian, S7 Airlines e SriLankan Airlines) e accordandosi per il codeshare con American Airlines e Delta Air Lines.
Nell'immediato i voli non subiranno alcun impatto, fanno sapere da LATAM. Nei giorni scorsi la compagnia aerea LATAM Airlines Group aveva annunciato la graduale ripresa dei voli, prevedendo di passare nel mese di giugno dal 5% al 9% della sua capacità totale pre-crisi, riattivando i collegamenti da San Paolo a Francoforte, Londra, Madrid e Miami, e al 18% a luglio.
Latam Airlines Group ha richiesto il Chapter 11 per le divisioni di Cile, Perù, Colombia, Ecuador e Stati Uniti, aprendo la possibilità di procedere a una ristrutturazione aziendale, per consentire di gestire i debiti contratti, che prelude a un ridimensionamento delle operazioni con l’obiettivo di una sostenibilità a lungo termine. Non saranno incluse nel procedimento le affiliate di Brasile, Argentina e Paraguay.