(Teleborsa) - Grido d'allarme alle Istituzioni dall'Associazione Italiana Armatori Trasporto Passeggeri (AIATP) per la salvaguardia delle attività di categoria. Il momento di difficoltà che sta vivendo il Paese a causa della pandemia da Coronavirus rischia di travolgere l’intero settore, fortemente dipendente dall’andamento di una stagione turistica già oltremodo ampiamente compromessa.
Con una flotta di oltre 1.450 unità e oltre 13.500 lavoratori tra marittimi e personale di terra, il cluster trasporta annualmente circa 38 milioni di passeggeri per un fatturato di 342 milioni di euro. Numeri rilevanti che gravitano attorno al trasporto di passeggeri in linea e non, alle escursioni turistiche tra le più rinomate località italiane, ai servizi di navigazione in acque interne. Un microcosmo fortemente specializzato che manifesta la propria preoccupazione soprattutto per i lavoratori annuali e stagionali che rischiano da una parte di non poter lavorare, dall’altra di non poter usufruire dei sostegni economici perché non rientranti nelle categorie identificate dai Decreti emessi dal Governo dall’inizio dell’emergenza ad oggi.
"Ci sentiamo abbandonati dai provvedimenti Cura Italia che il Governo italiano ha decretato nei giorni scorsi - dichiara il Presidente di AIATP, Salvatore Gambardella - in quanto le misure prese finora non tengono minimamente conto del blocco del turismo a livello nazionale e internazionale che rappresenta la principale fonte di reddito delle nostre aziende. La nostra attività è prettamente stagionale, che si svolge da aprile ad ottobre, e non possiamo aspettare la prossima stagione per riprendere la piena operatività. Noi trasportiamo passeggeri ma rappresentiamo quel valore aggiunto e un ramo del sistema turistico nazionale che non può essere dimenticato o ignorato. Ora abbiamo bisogno di quell’aiuto da parte delle istituzioni senza il quale rischiamo di fallire".
A prescindere da misure e interventi urgenti in corso di attuazione, AIATP chiede, in particolare, un piano di rilancio degli investimenti che permetta al settore di superare il periodo di emergenza per affrontare nella maniera più adeguata la prossima stagione. "Sicuramente il 2020 si può considerare già archiviato - sottolinea amaramente il Presidente Gambardella - e proprio in virtù di questo occorre ribadire che le aziende non potranno far fronte agli obblighi contributivi e fiscali per evidente mancanza di fondi".
A preoccupare è soprattutto il destino degli stagionali, sia marittimi che di terra. "Ad oggi – spiega ancora Salvatore Gambardella - questa categoria di lavora non può neppure beneficiare del bonus di 600 euro previsto dall’art. 29 del Decreto 17 Marzo 2020 e della Circolare INPS n° 49 del 31 Marzo 2020 in quanto il trasporto passeggeri è inserito in un ramo del comparto industriale e non in quello turistico. Chiediamo quindi con forza concreti aiuti anche per la nostra categoria e le nostre famiglie, come già fatto per le altre realtà legate al turismo e alle compagnie aeree private".