(Teleborsa) - Dope ore di ostinata negazione l'Iran ha ammesso che il Boeing ucraino volo 752 appena decollato da Teheran per Kiev provocando la morte di tutte le 176 persone che si trovavano a bordo è stato abbattuto propri missili terra-aria dalla sua contraerea avendolo scambiato per "velivolo ostile". Un involontario quanto drammatico errore.
"La Repubblica islamica dell'Iran - ha annunciato attraverso un Twitter il Presidente Hassan Rohani - si rammarica profondamente per questo errore disastroso. Le indagini proseguiranno per identificare e perseguire gli autori di questa grande tragedia, questo sbaglio imperdonabile". Rohani, esprimendo le condoglianze ai famigliari delle vittime dei diversi Paesi che si trovavano sull'aereo, ha assicurato che i responsabili dell'errore saranno processati e che la gente sarà informata di tutto ciò che è accaduto.
Era stata la Guida Suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, a ordinare al Governo di dire la verità sull'abbattimento accidentale del Boeing 737-800 della Ukrainian Airlines nel cielo di Teheran. Lo riporta l'agenzia iraniana Fars, secondo cui "appena la Guida Suprema è stata informata del catastrofico errore", ha ordinato che i risultati dell'indagine "venissero portati a conoscenza del popolo esplicitamente e onestamente". "Consiglio vivamente al quartier generale (delle forze armate, n.d.r.) - ha dichiarato l'Ayatollah con un post sul proprio sito web - di rimediare alle negligenze per garantire che questo tipo di errore non si ripeta".
Da parte sua, il generale iraniano Amir Ali Hajizadeh, capo delle Forze aeree dei Guardiani della Rivoluzione, ha riconosciuto la responsabilità nell'abbattimento dell'aereo ucraino mercoledì scorso. "Mi prendo la piena responsabilità - ha detto il generale in un'intervista trasmessa dalla Tv iraniana - e rispetterò qualsiasi decisione sarà presa". Hajizadeh anche affermato di "aver desiderato di morire" quando è stato sicuro che l'aereo era stato abbattuto per errore dai suoi uomini.
Il Quartier generale delle Forze armate ha confermato che il B737 precipitato quattro giorni alcni minuti dopo esser decollato dall'aeroporto Imam Khomeini di Teheran è stato "erroneamente" preso di mira dalle forze di difesa aerea iraniane che lo avevano scambiato per un "aereo nemico". Del resto, come era emerso dalle prime ipotesi che parlavano dell'ipotesi missile, la tensione tra i militari di Teheran era altissima, aspettandosi la violenta rappresaglia americana a seguito dell'attacco alle due basi Usa nel vicino Iraq.
Ma ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, pur nella circostanza del "tragico errore" ammesso pubblicamente dal Presidente Rohani, non ha perso l'occasione per il lancio delle abituali frecciate agli Stati Uniti, affermando che "l'errore umano" si è verificato nel "momento di crisi causato dall'avventurismo degli Usa".
Mentre da Mosca il Presidente della Commissione Esteri del Parlamento russo, Konstantin Kosachev, dichiara che "se la decrittazione delle scatole nere e il lavoro dell'inchiesta non dimostrano che l'esercito iraniano lo ha fatto intenzionalmente, e non ci sono ragioni logiche per questo, l'incidente deve essere chiuso. Sperando che imparino la lezione e prendano provvedimenti da tutte le parti". ha detto Konstantin Kosachev.