(Teleborsa) - L'assemblea straordinaria degli azionisti di Mediaset ha dato il via libera alla modifica di alcuni punti dello statuto della futura holding MediasetforEurope (nella quale il Biscione intende concentrare tutte le sue attività e partecipazioni) in chiave più favorevole alle minoranze, anche sulla base delle indicazioni del Tribunale di Milano.
All'assemblea era presente il 60,4% del capitale: hanno votato sì il 79,8% dei presenti (pari al 48,28% del capitale), no il 19,7% dei presenti (pari all'11,9 del capitale). Lo 0,4% dei presenti si è astenuto (pari allo 0,2% del capitale). All'assemblea ha partecipato Vivendi, mentre non è stata ammessa ai voti Simon, il trust cui i francesi hanno conferito la quota in Mediaset eccedente il 9,99%.
Vivendi ha votato contro le modifiche. "Il cda di Mediaset sta bruciando le tappe per completare la fusione il prima possibile senza rispettare le procedure di legge", ha sottolineato Caroline Le Masne de Chermont, capo degli affari legali del gruppo francese. "Ci viene chiesto di approvare un nuovo ma ancora abusivo progetto di fusione - ha aggiunto - ancora una volta il Cda sta mettendo la società in una situazione di incertezza giuridica e Vivendi non ha altra possibilità di votare contro la delibera".
Pier Silvio Berlusconi ha accusato Vivendi di essere una "zavorra" e ha assicurato che si andrà avanti con il progetto. "Speriamo" che la battaglia legale con Vivendi non sia lunga, ha detto P.S.Berlusconi interpellato a margine dell'assemblea. "Certo avere un socio che zavorra Mediaset in un momento come questo è pesante. Non se ne capiscono le ragioni - ha proseguito - per l'editoria è un momento complicato, è un'azienda italiana che viene frenata in un momento veramente difficile, per cui bisogna guardare avanti e trovare una strada di sviluppo. Ora - ha sottolineato - dobbiamo provare faticosamente ad andare avanti con il nostro progetto MFE che ha solide basi industriali e che vede la creazione di un broadcaster europeo che possa avere la forza e dimissioni per affrontare il futuro".
Le proposte di modifica dello statuto di MFE, ha spiegato la responsabile dell'ufficio legale del gruppo francese, "si limitano a eliminare alcune previsioni palesemente illegittime che prendevano di mira Vivendi e che non avrebbero mai dovuto essere previste. Non ripristinano, tuttavia, i diritti degli azionisti di minoranza. Questo abuso - ha sottolineato - è compiuto, ancora una volta, escludendo Simon, che detiene circa il 20% dei diritti di voto, così falsando l'esito dell'assemblea". Inoltre, ha ribadito, "diversamente da quanto annunciato dal Cda, non siamo chiamati oggi a modificare semplicemente la delibera adottata a settembre: ci viene chiesto, invece, di approvare un nuovo, ma ancora abusivo, progetto di fusione, in chiara violazione della disciplina italiana, spagnola e olandese, come confermato da vari pareri pro veritate indipendenti. Ciò senza neppure riconoscere il diritto di recesso agli azionisti assenti o dissenzienti". Quindi, ha sottolineato, Le Masne de Chermont, "ancora una volta, il board di Mediaset sta mettendo la società in una posizione di incertezza giuridica e Vivendi non ha altra possibilità se non quella di votare contro la delibera".
"Da oltre un mese abbiamo presentato una proposta" che, ha spiegato la rappresentante della società, eviterebbe di proseguire "con il piano abusivo di Fininvest e Mediaset. Non voglio concludere il mio intervento parlando delle controversie in corso: preferisco rinnovare la nostra richiesta di evitare le spese e i ritardi causati da questa sconsiderata decisione del Consiglio di continuare a perseguire l'interesse di Fininvest. Abbiamo presentato una proposta a Mediaset che consentirebbe di approvare la fusione con una struttura di governo societario equilibrata e non abusiva, con tale corporate governance MFE avrebbe inoltre maggiori possibilità di perseguire il proprio progetto di creare un gruppo pan-europeo nel settore dei media, perché avrebbe il supporto degli investitori istituzionali delle società con cui ambisce a creare alleanze".
Media for Europe è nata ufficialmente il 4 settembre 2019. E' la nuova holding con sede legale in Olanda (quella fiscale resta in Italia, mentre la sede operativa a Cologno Monzese e a Madrid) che punta a competere sul mercato europeo e vuole frenare la concorrenza delle web company. Mediaset e Mediaset España si mischiano dando vita ad una sola entità.
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10 gennaio 2020 - 14.03