(Teleborsa) - L'Europa e i suoi organismi tornano in cima all'agenda politica italiana dopo che, in particolare, ma non solo, le opposizioni hanno puntato il dito sulla riforma del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, creato per dare assistenza finanziaria ai Paesi della zona euro in difficoltà, che dovrebbe essere ratificata entro l'anno. Un tema particolarmente scivoloso che ha animato il dibattito nelle scorse ore. La riforma del Mes desta, infatti, allarme anche per il nostro Paese perché vincolerebbe il supporto finanziario al rispetto di alcune condizioni. Tradotto: il nostro Paese potrebbe accedervi solo se accettasse una ristrutturazione del debito.
"Conte venga in Parlamento a dire la verità, quelle modifiche mettono a rischio i risparmi degli italiani", ha detto Matteo Salvini parlando di "riforma firmata di nascosto". Chiede chiarezza anche il Movimento 5Stelle che invoca un vertice di maggioranza sulla questione. "Il Parlamento aveva dato un preciso mandato al Presidente del Consiglio. La discussione sul Mes deve essere trasparente, il Parlamento non può essere tenuto all'oscuro dei progressi nella trattativa e non è accettabile alcuna riforma peggiorativa. Oggi è chiaro, invece, che la riforma del Mes sta andando proprio nella direzione che il Parlamento voleva scongiurare. Chiediamo al Capo Politico di far convocare un vertice di maggioranza, perché sul Mes noi non siamo d'accordo", hanno spiegato in una nota i deputati M5S della commissione Finanze.
Fonti del MEF, intanto, precisano che il Ministro Gualtieri ha inviato lo scorso 7 novembre al Presidente della Commissione Finanze Alberto Bagnai la richiesta di essere audito in merito alla riforma del Mes, della quale è stata programmata la firma in dicembre sulla base dell'intesa raggiunta dal Consiglio europeo nello scorso mese di giugno. L'audizione è stata calendarizzata per il prossimo 27 novembre.
A fine giornata interviene Palazzo Chigi per precisare che nessun accordo è stato siglato, spiegando che, "senza una logica di pacchetto", il Governo punterà a un rinvio della riforma del Mes nel consiglio Ue di dicembre che dovrebbe fare l’ultimo passo e per il quale è però necessario l’unanimità. Due risoluzioni approvate da Camera e Senato lo scorso giugno, maggioranza gialloverde, chiedono all'esecutivo di legare a doppio filo i destini del Mes ad altre due riforme, quella della garanzia sui depositi bancari e quella della competitività.