(Teleborsa) - Nelle ambizioni di Libra non c'è quella di essere una moneta sovrana né di entrare nell'area della politica monetaria e il lancio della criptovaluta di Facebook, sarà effettuato solo dopo l'autorizzazione delle autorità statunitense. È questo il contenuto del discorso che pronuncerà oggi l'ad di Facebook, Mark Zuckerberg, davanti alla commissione Servizi finanziari della Camera.
"Facebook non farà parte del lancio del sistema di pagamento Libra – un'associazione fondata da 21 società e nonprofit – in nessuna parte del mondo, senza l'approvazione di tutti i regolatori statunitensi. E sosteniamo il ritardo di Libra fino a quando non saranno affrontate tutte le preoccupazioni dei regolatori statunitensi" afferma Zuckerberg nella testimonianza depositata in vista dell'audizione di oggi. "La politica monetaria – si legge nel testo – è di competenza delle banche centrali, non di Libra. L'associazione Libra non ha intenzione di competere con le valute sovrane o di entrare nell'arena della politica monetaria".
"Sono sicuro che molti speravano che fosse chiunque altro ma non Facebook a portare avanti questa idea" ammette Zuckerberg. Nonostante lo scetticismo generale l'ad di Facebook è intenzionato a difendere la criptovaluta illustrandone i benefici alla Camera, in primis il fatto che "può estendere la leadership finanziaria e i valori dell'America nel mondo funzionando allo stesso tempo come rimedio per le disuguaglianze". "Un miliardo di persone in tutto il mondo, tra cui 14 milioni qui negli Stati Uniti – sottolinea Zuckerberg –non ha accesso a un conto corrente, ma potrebbe usare i telefoni cellulari". Secondo l'ad di Facebook Libra potrebbe essere, dunque, il sistema per evitare che queste persone siano tagliate fuori dal sistema finanziario.
Tra i detrattori di Libra figura anche il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, il quale – la scorsa settimana a margine delle riunioni del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale a Washington – ha sottolineato che "Libra non è benvenuta in Europa" e vi è l'intenzione di "varare misure con Italia e Germania perché è in gioco la nostra sovranità". Nelle scorse settimane, anche il presidente Donald Trump si era schierato contro. "Non sono un fan di bitcoin e di altre criptovalute, che non sono denaro, e il cui valore è altamente volatile e basato su niente. Se Facebook e altre aziende vogliono diventare una banca devono diventare soggetti a tutte le regolamentazioni bancarie, come le altre banche, sia nazionali sia internazionali". Trump aveva sottolineato il pericolo che certe valute possano "facilitare comportamenti illeciti, incluso il traffico di droga e altre attività illegali". La gestione di Libra è stata affidata a un'entità indipendente, con sede a Ginevra (Svizzera) e come le altre valute virtuali, si basa sulla tecnologia blockchain.
Ma a preoccupare Facebook sono anche i dubbi sollevati dagli investitori. Dopo Visa, MasterCard, Stripe, Mercado Pago e eBay, anche Booking, temendo ripercussioni negative da parte dei regolatori statunitensi e internazionali, ha deciso di voltare le spalle a Libra.
Libra, Zuckerberg: "Lancio della criptovaluta solo dopo autorizzazione Usa"
In giornata l'ad di Facebook sarà chiamato a testimoniare davanti alla commissione Servizi finanziari della Camera
23 ottobre 2019 - 09.48