(Teleborsa) - "Il settore automotive italiano ed europeo è ad un bivio: innovare o soccombere. L'Europa deve ritrovare la sua unità progettuale sull'auto attraverso una politica industriale comunitaria che definisca il suo posizionamento sull’elettrico e sulla guida autonoma. Se a livello europeo si sceglierà di soccombere, per l'Italia sarà una lenta agonia: nel nostro Paese le 5700 imprese coinvolte nella filiera e i 1,2 milioni di lavoratori producono il 6% del Pil nazionale, e con un effetto moltiplicatore dell’occupazione uguale a 3." Così comincia la dichiarazione del Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti in occasione della riunione del Tavolo Automotive.
"Non tutte le colpe però - continua il Presidente analizzando i punti deboli del nostro Paese- sono dell'Unione Europea: in Italia sono decenni che non viene fatta una politica industriale di settore, mancano normative di lungo periodo, non c'è un coordinamento tra i vari soggetti della filiera, gli strumenti di sostegno all'industria sono limitati e poco incisivi. Come Lombardia in occasione del World Manufacturing Forum del mese scorso abbiamo avviato un dialogo con le altre regioni più virtuose e competitive d'Europa (Baden-Wurttemberg, Catalunya e Auvergne Rhone Alpes), condividendo le preoccupazioni ma soprattutto la necessità di un Piano di politica industriale europeo fondato su 3 pilastri: Ricerca e Innovazione, Economia circolare e Formazione".
Per questo motivo, afferma Bonometti, "gli obiettivi di questo Piano dovranno essere il potenziamento e modernizzazione della filiera attraverso investimenti che coinvolgano grandi imprese, pmi, centri di ricerca e università europee che lavorino sui driver tecnologici (mobilità elettrica, idrogeno, gas naturale, biocarburanti) e su materiali riciclati e alleggerimento dei veicoli; nuove tecnologie e materiali (guida autonoma, batterie hi-tech, big-data); nuovi modelli di business (sharing mobility, pay per use); transizione industriale per competere con l’elettrico cinese e i software americani."
Infine, rivolgendosi al Governo italiano, il Presidente di Confindustria Lombardia esorta ad "interrompere da subito l'Ecotassa in quanto il sistema attuale ha penalizzato le vendite di vetture italiane e ha creato confusione nei consumatori; rinnovare il parco circolante: servono incentivi e defiscalizzazioni per i finanziamenti relativi agli acquisti dei nuovi veicoli; armonizzare il sistema normativo europeo al fine di difendere la competitività delle nostre aziende nei confronti di Stati Uniti e Cina e rilanciare Impresa 4.0 con una strategia di medio/lungo periodo, per dare certezza all'industria."
Al tavolo sull'Automotive, presenti anche i sindacati UIL-UILM che, dal canto loro, sperano che "l'intento dichiarato dal Ministro Patuanelli di affrontare l'incipiente processo di trasformazione del settore automotive, stavolta sia perseguito focalizzandosi sul supporto da offrire all'industria per affrontare e vincere le sfide del futuro. L'industria dell'auto è tuttora il primo settore manifatturiero italiano e quindi occorre che imprese, istituzioni e parti sociali facciano sistema, similmente a quanto avviene nelle altre grandi nazioni industriali". Lo dichiarano Tiziana Bocchi, segretaria nazionale Uil con delega all'industria, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, commentando l’insediamento del tavolo automotive avvenuto oggi pomeriggio al Ministero dello Sviluppo economico.
(Foto: ANSA)
Tavolo Automotive, Confindustria e Sindacati chiedono sostegno del Governo al settore
In occasione della riunione si analizzano i punti critici e le possibilita di ripresa del comparto automobilistico italiano ed europeo
18 ottobre 2019 - 18.03