(Teleborsa) - C'è una progressiva sensibilizzazione a livello mondiale sulle tematiche dello Sviluppo Sostenibile, soprattutto da parte delle Istituzioni, ma in molti casi siamo ancora lontanissimi dagli obiettivi fissati dall'ONU e dall'Agenda 2030. L'UE si conferma piuttosto avanzata, ma la situazione al suo interno è a macchia di leopardo.

E' quanto emerge dall'ultimo Rapporto dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), una associazione nata nel 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma Tor Vergata, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dello sviluppo sostenibile e sugli obiettivi dell'Agenda 2030.

Il rapporto mette in luce che l'Italia migliora su molti aspetti dello sviluppo sostenibile, dimostrando che sia a livello Istituzionale sia nel mondo produttivo c'è una maggiore sensibilizzazione verso i 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile (SDG) definiti dall'ONU. In particolare c'è un miglioramento su 9 di questi obiettivi (salute, uguaglianza di genere, condizione economica e occupazionale, innovazione, disuguaglianze, condizioni delle città, modelli sostenibili di produzione e consumo, qualità della governance e cooperazione internazionale), un peggioramento su 6 (povertà, alimentazione e agricoltura sostenibili, acqua e strutture igienico-sanitarie, sistema energetico, condizione dei mari ed ecosistemi terrestri) ed una stabilità su 2 (educazione e lotta al cambiamento climatico).

Allargando il quadro, ASviS rileva che, a dispetto dei progressi compiuti sul "piano degli annunci", "il mondo non si trova ancora su un sentiero di sviluppo sostenibile" a quattro anni dall'adozione dell'Agenda 2030. A tal proposito cita il degrado ambientale, il riscaldamento globale, il persistere di tensioni di carattere geopolitico e le spinte nazionalistiche e protezionistiche.

L'Unione Europea è l'area del mondo che registra i più ampi miglioramenti sulle tematiche dello Sviluppo sostenibile, ma al suo interno vi sono ampie differenze da Paese a Paese. In questo ambito, l'Italia si classifica in ottima posizione su salute e benessere, produzione e consumo responsabile, ma è agli ultimi posti per lavoro dignitoso e crescita economica ed è ancora molto lontana dalla media per qualità di istruzione, giustizia, diseguaglianze ecc.