(Teleborsa) - Due anni di tempo per riportare l’aeroporto di Trapani ai livelli di cinque anni fa, quando si registrava un movimento annuo di due milioni di passeggeri, utile a sostenere l’economia del territorio e consentire una gestione in attivo. Lo ha detto il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, secondo il quale ai fini del rilancio dello scalo serve il concorso di privati ed enti pubblici, mentre ritiene non più percorribile la strada della fusione con la palermitana Gesap.
A sette anni dal suo primo incarico al vertice della società di gestione dell’aeroporto Florio, Ombra ha dichiarato che non si potrà intervenire sulla programmazione invernale, limitata a cinque voli giornalieri, ma occorre lavorare all’estate 2020. Da utilizzare i 9,3 milioni messi a disposizione dalla Regione Sicilia per stringere accordi con le compagnie aeree, ma il tempo a disposizione è limitato a non più di due mesi. Se si riuscisse ad allargare il network di collegamenti per l’estate 2020, si dovrebbe pensare alle strategie successive senza contare più sul supporto economico pubblico per garantire la continuità per il 2020-21. Ombra si è detto ottimista e, pure sottolineando di non avere la bacchetta magica e la soluzione pronta, ha garantito il massimo impegno per fare convergere gli interessi sull’aeroporto di Trapani.