(Teleborsa) - Come da copione: la Banca centrale Usa ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto, portandoli al 2-2,25%, dal 2,25-2,50% deciso a dicembre.
È la prima volta dal 2008. La Federal Reserve ha inoltre interrotto, con due mesi di anticipo, la politica di riduzione degli assets acquistati con le tre fasi di quantitative easing, riprendendo il reinvestimento dei titoli in scadenza.
Sul futuro, in conferenza stampa, il Governatore Jerome Powell non ha voluto invece sbilanciarsi. Il taglio dei tassi "ampiamente telegrafato" ai mercati "non è l'inizio di una lunga serie di tagli dei tassi" ma non è nemmeno l'unico che potrebbe esserci, ha spiegato ribadendo che tutto dipenderà dal quadro economico e dai rischi che arrivano dall'estero.
Un annuncio che ha deluso Donald Trump, che preme da tempo per una serie di tagli.
"La Fed ci ha deluso". Così il presidente Usa che avrebbe voluto un "taglio aggressivo". "Ciò che il mercato voleva sentire da Powell e dalla Federal Reserve era che questo era l'inizio di un lungo e aggressivo ciclo di riduzione dei tassi che avrebbe tenuto il passo della Cina, l'Unione Europea e altri Paesi in tutto il mondo ....", ha twittato, ancora una volta polemicamente, il Tycoon. "Come al solito, Powell ci ha deluso, ma almeno ha messo fine a una stretta, che non avrebbe dovuto esserci- perché non c'è inflazione. Stiamo vincendo comunque, ma certamente non sto ricevendo molto aiuto dalla Federal Reserve!", ha concluso.
Fed taglia i tassi, Powell: "Non è inizio lungo ciclo". Trump deluso
"Serviva taglio più aggressivo", commenta il Presidente Usa niente affatto soddisfatto dell'operato della Federal Reserve
01 agosto 2019 - 07.42