(Teleborsa) - Si ferma la corsa delle quotazioni dell'oro dopo i dati sul mercato del lavoro statunitense. Il lingotto con consegna immediata cede l'1,20% a 1.398,41 dollari l'oncia dopo che, un aumento più forte del previsto nel mese di giugno degli occupati negli Stati Uniti, ha raffreddato le ipotesi di tagli di interesse da parte della Federal Reserve.
La caduta dei prezzi del metallo giallo è dovuta principalmente al fatto che gli investitori pensano che la Fed abbia meno motivi per per essere "eccessivamente accomodante". Alti tassi di interesse favoriscono il corso rialzista del dollaro che rende meno appetibile la domanda verso le materie prime denominate in valuta americana.
A fine giugno, il metallo prezioso aveva toccato i massimi da sei anni, raggiungendo 1.430 dollari l'oncia.
L'oro torna a scendere. Pesa l'incognita Fed
Secondo gli analisti, la robusta crescita dell'occupazione registrata a giugno smorza le speranze di un taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale americana

05 luglio 2019 - 18.41