(Teleborsa) - Numeri monstre per la manovra economica 2019 messa a punto dal governo Conte che vola spedita verso i 40 miliardi. Numeri alla mano, infatti, solo le misure annunciate finora da Lega e M5S valgono circa 35 miliardi (10 miliardi per il reddito di cittadinanza, 7-8 per la riforma della Fornero, 12,4 per la sterilizzazione dell’Iva, 3-4 per il decreto fiscale e 1,5 miliardi per i risparmiatori truffati dalle banche). A questi vanno aggiunti i 3,6 miliardi di spese indifferibili e in un baleno si arriva alla cifra monstre di circa 40 miliardi che sarà finanziata per metà in deficit.
INCOGNITA SPREAD - Su questo quadro generale, inoltre, pesa l’incognita della maggiore spesa per interessi che potrebbe costare ben 9 miliardi ipotizzando uno spread in area 300 punti.
DI MAIO E SALVINI PIEGANO LA RESISTENZA DI TRIA - Il ministro dell'economia Tria, dopo un lunghissimo braccio di ferro con il premier pentastellato Di Maio, spalleggiato dall'alleato Salvini, alla fine si è piegato rinunciando alle dimissioni (nelle ore successive il premier Conte ha rivelato che le dimissioni non sono mai state sul tavolo) e toccherà proprio a lui spiegare questi numeri alla Ue lunedì quando si recherà all’Eurogruppo. Un compito arduo visto che le tabelle che i suoi tecnici avevano preparato sono finite nel cestino e gli uffici sono alle prese con una vera e propria corsa contro il tempo per mettere a punto Nota di aggiornamento al Def centrata sul tanto discusso 2,4%.
CONTE: "NON VEDO L'ORA DI ANDARE A BRUXELLES" - Intanto il premier italiano Giuseppe Conte replica a Pierre Moscovici: "Non ho mai pensato di dover fare una manovra sulla base di quello che si aspetta un Commissario europeo", ha detto il presidente del Consiglio replicando al politico francese, che venerdì mattina aveva espresso perplessità sulla manovra. Conte ha aggiunto di "non vedere l'ora di andare a Bruxelles a illustrare nei dettagli" il piano e ha fatto sapere di "non temere alcuna bocciatura".