(Teleborsa) - E' stata una legislatura fruttosa, ha dichiarato il premier Paolo Gentiloni in occasione della conferenza stampa di fine anno che coincide anche con la fine della legislatura. Dopo il discorso, infatti, il premier salirà al Quirinale.
La crescita economica ha preso un buon ritmo, il doppio rispetto a quanto inizialmente previsto. "Abbiamo accompagnato la crescita senza alzare le tasse", "abbiamo dimezzato il deficit" (3% nel 2013, 1,6% nel 2018) mentre l'export ha registrato un vero e proprio record. Siamo tra i cinque big dell'export mondiale, ha ricordato il presidente del Consiglio ai giornalisti.
L'Italia si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del dopoguerra. L'Italia è di nuovo in piedi grazie agli italiani. Il famoso fanalino di coda dell'Europa non siamo più noi, anche se siamo ancora indietro rispetto alla media della zona euro. La distanza tra il tasso di crescita nostro e quello europeo si è più che dimezzata, segno di un meccanismo che si è messo in moto.
"C'è poco da rallegrarsi", ha tuonato il premier ricordando i giovani, il Sud, le donne, il precariato, anche se nel 2017 sono stati creati 1 milione di posti di lavoro. Tanto lavoro per la prossima legislatura, durante la quale "spero non manchino riforme e ambizione".
Parlando del sistema bancario, Gentiloni ha dichiarato: "siamo intervenuti con decisione sulle crisi bancarie". "Per chi dice che c'è ancora un problema sulle banche, dico che il sistema italiano ha risolto le crisi rilevanti, sta riducendo i crediti deteriorati, 20 miliardi in meno in un anno. Lasciatelo lavorare questo sistema di risanamento, noi vigileremo".
In conclusione il premier ha sottolineato che le incognite e i rischi di instabilità politica non sono solo un problema italiano e che in occasione della fine della legislatura, "l'Italia non tirerà i remi in barca: il governo governerà".