(Teleborsa) - La Francia ha deciso: nazionalizzerà i cantieri navali Stx di Saint Nazaire. Lo riporta 'Le Monde', precisando che la decisione verrà ufficializzata entro la giornata dal ministro dell'Economia Bruno Le Maire.
Dunque il braccio di ferro tra tra Roma e Parigi sul controllo di Stx continua dopo che gli accordi prevedevano che Fincantieri avesse più del 50%. Emmanuel Macron avrebbe così scelto di nazionalizzare Stx piuttosto che affidarne il timone gruppo italiano. Nulla di strano se si pensa che Stx riguarda il settore strategico della difesa, sul quale molti Governi nazionali preferiscono mantenere il controllo. Lo aveva detto anche ieri, Castaner. Il portavoce del Governo francese aveva sottolinea che i cantieri di Stx fanno parte "degli interessi nazionali". Una soluzione quella della nazionalizzazione che non lascia contenti i sindacati francesi, anche se che ci fosse aria di "battaglia navale" sembrava abbastanza chiaro.
D'altro canto le parole del Ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire ieri 26 luglio, erano state chiare. Le Maire aveva lanciato quasi un ultimatum. "Se Fincantieri rifiuterà la proposta, lo Stato assumerà il controllo di Stx France". Noi - aveva detto - auspichiamo di poter mantenere un controllo al 50% con gli amici italiani, ma se mai rifiutassero l'onesta proposta che abbiamo fatto loro pervenire, lo Stato eserciterà il suo diritto di prelazione".
Ma l'Italia non molla e rifiuta un assetto 50-50 nell'azionariato dei cantieri di Saint-Nazaire. "Prendo atto con rammarico dell’orientamento del governo francese ad esercitare il diritto di prelazione su Stx - ha dichiarato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan - L’attuale esecutivo francese ha deciso di cancellare accordi già presi sulla presenza di Fincantieri nella compagine sociale di Stx. Abbiamo dato la nostra disponibilità ad ascoltare le esigenze del nuovo Governo, ma non c’è alcun motivo per cui Fincantieri debba rinunciare alla maggioranza e al controllo della società francese",aveva ha spiegato Padoan. Dello stesso avviso il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda che aveva detto:" Siamo stati chiari fin dal principio. Le condizioni sono conosciute dal governo francese, dal precedente che ha firmato un accordo e dall'attuale: non abbiamo alcuna intenzione di andare avanti se queste condizioni non ci sono".
Risposte che lasciano poco spazio alla possibilità che si arrivi a un accordo ma che lasciano perplessi. Pochi, infatti, avrebbero previsto che Emmanuel Macron, il presidente francese a favore del business, peraltro un ex banchiere d'affari, come prima grande mossa nel settore economico avrebbe portato a casa una nazionalizzazione.
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