(Teleborsa) - La vittoria del centrista Emmanuel Macron alle presidenziali francesi ha eliminato uno dei principali fattori di tensione politica che negli ultimi mesi aveva dominato la scena nella zona euro.
La sua conquista dell'Eliseo è, infatti, letta come un deciso "No all'eurofobia". L'Europa è salva almeno per ora dal rischio di avanzata dell'onda antieuropeista in Francia. Lui stesso ha promesso alla folla che lo ha raggiunto in piazza del Louvre dopo il risultato del ballottaggio "difenderò il destino comune dell'Europa, in gioco c'è la nostra civiltà, il nostro modo di essere liberi".
E, ancora. "Farò di tutto affinché nei prossimi anni non ci sia nessun motivo per votare per gli estremi. La Francia e il mondo si aspettano da noi la difesa dello spirito dei Lumi, ovunque".
La vittoria di Macron è positiva per l’UE, ma saranno le prossime elezioni legislative francesi a stabilire quanto possa essere efficace. Secondo Allianz Global Investors, infatti, la possibilità di realizzare il programma dipenderà molto dall'esito del voto per l’Assemblea Nazionale in giugno.
Anche secondo AXA Investment Managers la prossima fase saranno le elezioni legislative, programmate per l’11 e il 18 giugno, per eleggere i 577 membri dell’Assemblea, la cui formazione giocherà un ruolo chiave sulla libertà di manovra che avrà il nuovo Presidente per implementare le sue politiche.
Due possibili scenari. Il partito di Macron, En Marche! potrebbe vincere con netta maggioranza all'Assemblea Nazionale ed essere libero di implementare la sua agenda politica. Oppure, si forma una coalizione. Storicamente, spiega Laurence Boone, Head of Research & Investment Strategy di AXA "questa è una situazione abbastanza nuova, ma è anche la più probabile visto che En Marche!, Repubblicani e Partito Socialista sono posizionati a livelli molto simili nei sondaggi".