(Teleborsa) - Importante l'ultima riunione del 2016 della BCE. La Banca Centrale Europea (BCE), dopo aver lasciato i tassi invariati ed aver precisato che resteranno bassi ancora a lungo, ha esteso il piano di acquisti di asset che da oltre un anno e mezzo sta utilizzando per stimolare la crescita e per cercare di portare l'inflazione vicino al target del 2%.
Il quantitative easing (QE) resta confermato a 80 miliardi di euro al mese fino a marzo 2017 mentre è stato esteso per altri nove mesi, ossia fino alla fine del 2017, ma a un ritmo un po' più blando, pari a 60 miliardi di euro al mese.
Queste misure, assicura Draghi, contribuiranno a rafforzare l'economia europea. La crescita economica, ha detto il numero uno della BCE in conferenza stampa, prosegue ma a un ritmo moderato, con le stime per il 2018 ferme al +1,6%.
Riguardo all'inflazione, i primi segnali di rafforzamento sono previsti a partire dal 2017. Confermata la stima per il 2016 a +0,2% mentre nel 2017% i prezzi dovrebbero salire dell'1,3%, dell'1,5% nel 2018 e dell'1,7% nel 2019.
Il governatore della BCE ha voluto precisare che in caso di peggioramento delle condizioni economiche sarebbe pronto ad aumentare e/o estendere la durata degli acquisti.
Le decisioni erano ampiamente attese dal mercato, che però ha reagito bene alla notizia, con un incremento dell'azionario e un rafforzamento del biglietto verde.