(Teleborsa) - Seggi chiusi regolarmente alle ore 23. Secondo gli ultimi dati dell Ministero dell'Interno, in chiusura delle urne l'affluenza è stata pari al 68,67% calcolato su 6.931 comuni sul totale di 7.998. Una partecipazione molto alta, soprattutto al Nord.
Sono già arrivati anche i primi exit poll, che parlano di una vittoria schiacciante del fronte del NO, con uno scarto di almeno 10 punti rispetto al SI. Ecco le prime proiezioni:
- un sondaggio di Emg per La7 vede il SI al 41-45% ed il NO al 55-59%.
- per Ipr Marketing-Istituto Piepoli commissionati dalla RAI il SI è al 42-46% ed il NO al 54-58%.
- l'exit poll di Tecné per Mediaset stima il SI al 41-45% ed il NO al 55-59%.
A quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Matteo Renzi parlerà intorno alla mezzanotte nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi.
Già sono arrivati però i commenti di alcuni sostenitori del fronte del NO. Matteo Salvini (Lega) ha parlato di "sconfitta dei poteri forti" ed ha ricordato la promessa di Renzi di dimettersi. Anche Renato Brunetta (Fi) non ha voluto attendere risultati più stabili e certi ed ha parlato di "grande vittoria della democrazia", sollecitando il Premier a dimettersi, al pari del collega leghista.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la moglie Agnese Landini hanno votato alla scuola elementare Edmondo De Amicis di Pontassieve, vicino a Firenze. Il Premier non aveva con se i documenti, e sorridente ha detto: "Penso di essere conosciuto".
Bocche cucite invece in casa Cinquestelle, che tradizionalmente non commenta i risultati delle consultazioni elettorali, almeno sino a quando il risultato definitivo non sia più che certo.
E' stata una campagna elettorale durissima, dai toni molto accesi e non sono mancate fino all'ultimo accuse e polemiche reciproche da parte di tutti gli schieramenti. Soprattutto per le violazioni del tradizionale "silenzio elettorale" previsto dalla legge a partire dalla mezzanotte del venerdì, in particolare gli interventi sui social, soprattutto su Facebook.
In ballo non c'è soltanto la Riforma che modifica compiti e composizione del Senato, decretando la parola fine al bicameralismo paritario, le competenze di Stato e Regioni e l'elezione del Presidente della Repubblica. Dai SI e dai NO dipendono anche la tenuta del Governo e l'assetto del quadro politico.
Se questo risultato dovesse essere confermato la reazione dei mercati domani potrebbe essere molto negativa nei prossimi giorni.
Referendum costituzionale, si profila una netta vittoria del NO. Affluenza oltre il 68%
Scarto nettissimo del NO sul Si in base ai primi exit poll, improbabile che il risultato si possa ribaltare con uno scarto di oltre dieci punti, Brunetta: "vittoria della democrazia"
04 dicembre 2016 - 23.40