(Teleborsa) - Trump a un passo dalla Casa Bianca. Il tycoon newyorkese contro ogni pronostico conquista la Florida, Stato chiave con i suoi 29 grandi elettori, vittoria seguita dalla conquista anche della Georgia, che assegna altri 16 grandi elettori, e della Pennsylvania ed è a un soffio dalla quota dei 270 grandi elettori per sedere alla Casa Bianca.
La conquista del Wisconsin e dell'Iowa è stata vissuta dai fan di Donald Trump come lo sprint finale verso la Casa Bianca, nella ballroom dell'Hilton. Ormai gli invitati sono una curva da stadio che esulta e non sta nella pelle sentendo odore di scudetto. "La strada ora e' tutta in discesa", "questa volta ce la facciamo", gridano alcuni di loro.
Donald Trump è avanti di oltre di un milione e trecentomila consensi nel voto popolare rispetto a Hillary Clinton. Shock e delusione tra i sostenitori della candidata democratica al Javits Center, dove è calato il gelo dopo i risultati che tracciano la strada aperta per Donald Trump verso la Casa Bianca. Così anche se il motto è "it's not over until it's over", in diversi lasciano il centro congressi.
La possibile elezione di Trump come nuovo Presidente degli Stati Uniti fa crollare le chance di un aumento dei tassi di interesse da parte della FED, che scendono sotto il 50% dal 78% di prima dell'inizio dello spoglio dei voti. L'avanzata di Trump crea incertezza di fronte alla quale, secondo gli analisti, la FED manterrà i tassi fermi.
L'effetto Trump ha immediate ripercussioni anche sulla valuta messicana, il peso, che è arrivato a perdere il 12% rispetto al dollaro, il peggior risultato dal 2008. Il peso messicano è divenuto nelle ultime ore termometro del voto salendo con l'avanzata di Hillary Clinton e deprezzandosi con l'ascesa di Donald Trump. Il candidato repubblicano ha assicurato che costruirà il muro con il Messico e abolirà il Nafta, l'accordo di libero scambio firmato da Bill Clinton.
Donald Trump è a un passo dal diventare il 45esimo presidente nella storia degli Stati Uniti d'America. Sono 226 milioni gli aventi diritto al voto chiamati a scegliere il successore di Barack Obama. Con la vittoria di Trump, il Grand Old Party mantiene il controllo del Congresso, tanto alla Camera dei Rappresentanti che al Senato. Al Senato, secondo il New York Times, al momento il quadro sarebbe di 49 seggi ai repubblicani e 47 ai democratici (da notare comunque che in queste elezioni sui 100 senatori sono stati rinnovati solo 35 seggi). Alla Camera, che è stata completamente rinnovata, i democratici hanno ottenuto 169 seggi contro 231 dei repubblicani.