(Teleborsa) - "Domani riuniremo il Consiglio dei ministri", coinvolgendo nelle decisioni "i presidenti delle Regioni, Vasco Errani e Curcio per condividere le decisioni". Lo ha detto il premier Matteo Renzi in una dichiarazione a Palazzo Chigi a seguito del terremoto che ha colpito ancora una volta il cuore dell'Italia, il più forte sisma dal 1980. "Domani terremo un Consiglio dei ministri per le prime misure necessarie a questa terza ondata sismica", ha spiegato Renzi. Il governo, ha aggiunto, "ascolterà i governatori delle quattro regioni interessate, il commissario" per l'emergenza terremoto Vasco Errani, "e il capo della Protezione civile", Fabrizio Curcio. Fatto questo, ha continuato, "interverremo in fase emendativa nel decreto che ora è all'esame del Parlamento per allargare il cratere", ovvero il numero dei comuni interessati agli interventi.

Al sisma del 24 agosto, infatti, era seguito il decreto del Consiglio dei ministri che stanziava 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione. A questi si sono aggiunti altri 40 milioni, dopo che il 26 ottobre scorso una nuova scossa aveva messo in ginocchio i comuni al confine tra Marche e Umbria, come Ussita e Visso. Il numero dei Comuni inclusi nel decreto, dunque, sarà rivisto ancora al rialzo. "Nessun Comune resterà fuori", ha sottolineato Renzi, "case, chiese ed esercizi commerciali" saranno ricostruiti, ma "non avremo uno sguardo burocratico. Ciò che servirà per rimettere a posto lo metteremo". Le risorse, ha sottolineato ancora Renzi, ci sono. "E se servirà allargare queste risorse, ci sono le condizioni per farlo", ha aggiunto. "Siamo pronti a raccogliere, senza perdere un secondo, ogni integrazione necessaria al decreto Terremoto in discussione in Senato perché i Comuni colpiti oggi siano ricompresi da subito e su di essi possano essere garantiti gli stessi interventi già previsti per quelli colpiti il 24 agosto scorso", ha sottolineato Silvio Lai, relatore del decreto a Palazzo Madama.

"Anche per gli ospedali, come ogni altra struttura pubblica e bene culturale, nel decreto è già pianificata la ricostruzione con il meccanismo di Invitalia", agenzia del governo per incentivare lo sviluppo d'impresa e altri progetti, "come centrale unica di committenza. In brevissimo tempo, valutati i Comuni e le strutture danneggiate, ci incontreremo con il commissario Vasco Errani e con il governo per procedere ai correttivi al decreto".