(Teleborsa) - Brutte notizie per l'Italia. Le previsioni del Governo sulla crescita dell'economia "saranno riviste al ribasso" in occasione del prossimo aggiornamento, poiché l'economia italiana "sta crescendo ma non così velocemente come vorremmo vedere". Con queste parole il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha dato la brutta notizia alla nazione, proprio nel giorno in cui l'Istat ha comunicato una crescita sopra le attese a luglio della produzione industriale.

Ieri a Porta a Porta il numero uno del dicastero di via XX settembre a Roma aveva assicurato che "la ripresa c'è, anche se è debole. La crescita dell'occupazione è superiore al PIL e questo è un indicatore che il Jobs Act sta funzionando. Questo fa ben sperare per il futuro, perché lavoratori in più sono crescita potenziale in più".

Padoan ha poi annunciato un rinvio del taglio dell'IRPEF, specificando: "continuiamo però a ridurre la pressione fiscale". "La pressione fiscale è alta, ha cominciato a scendere ed infatti è un punto in meno rispetto al 2013, ma deve scendere ancora". "Stiamo studiando i meccanismi per un nuovo rientro dall'estero. Molti capitali sono già rientrati, mi accontenterei di una frazione della cifra recuperata, spero di poter recuperare un po' meno di 4 miliardi", ha detto il ministro in merito alla seconda operazione di voluntary disclosure che il governo intende approvare.

Nel corso del suo intervento all'Euromoney Conferences, il ministro Padoan si è poi soffermato a parlare delle banche italiane, spiegando che i numeri sugli Npl in pancia nelle banche italiane "sono a volte esagerati, bisogna guardare i numeri veri, che sono concentrati, inoltre, in un certo numero di banche". "Ci vuole un po' di tempo per tornare a condizioni normali, non lo dico io ma la BCE - ha proseguito Padoan aggiungendo che le riforme, "stanno iniziando a dare i loro frutti dando vita a banche più forti anche con operazioni di M&A".