(Teleborsa) - "L'Europa e' vicino al limite" sulla sua capacita' nell'accogliere nuovi flussi di rifugiati. L'allarme arriva poco prima dell'inizio dei lavori del G20 ad Hangzhou, in Cina, e a lanciarlo è il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. "La comunita' del G20 deve iniziare a condividere la responsabilità" del fenomeno: ci sono 65 milioni di persone in fuga nel mondo e 4 milioni quelli che hanno dovuto lasciare la propria casa nella sola Siria".

La preoccupazione di Bruxelles sul tema migranti traspare anche dalle parole del presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker: "Dobbiamo discutere la questione dei rifugiati a questo tavolo dei leader del G20. La Commissione sta lavorando nella preparazione di un ambizioso piano di investimenti esterni, usando fondi pubblici per attrarre capitali privati. Dobbiamo combattere contro le rotte dei migranti, nei Paesi di transito, e questo e' il motivo per cui abbiamo deciso di estendere il nostro piano al mondo
esterno".

"E' una sfida globale che richiese soluzione globale", ha rilanciato ancora Tusk. I due leader europei hanno anche chiesto che la Cina acceleri le riforme nel settore siderurgico e che il G20 risponda alle aspettative che si sono generate a livello internazionale per mettere in moto l'economia mondiale. "Dopo anni di crisi dobbiamo mostrare che siamo i grado di promuovere la crescita e creare fiducia", ha detto ancora Juncker. I leader europei hanno chiesto anche al vertice che discuta i problemi provocati dall'eccesso di capacita' industriale della Cina, soprattutto nel settore del ferro. "Siamo decisi a difendere gli interessi della siderurgia dell'Ue", ha detto Juncker, sottolineando che si tratta di "un altro problema globale, in una specifica dimensione cinese".