(Teleborsa) - “Sarà grandissima la qualità dell’uva italiana da vino, ma non facciamo più gare con la Francia sui quantitativi prodotti". Questo il commento di Andrea Faccio, presidente della Federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura sulla vendemmia 2016 appena iniziata. "In realtà, in base alle previsioni, ci sarà un leggero aumento della produzione italiana di uve nel 2016 ma si attende, questo è ben più importante e da sottolineare, l’elevato livello qualitativo, base di partenza per produrre un buon vino. Le uve italiane sembrano splendide e questo consentirà all'Italia di poter competere sui mercati mondiali con vini pregiati”.
“E’ importante quindi – aggiunge il rappresentante della Confederazione Generale dell’Agricoltura - essere i primi non come produzione ma come valore dell’uva e come prezzo medio di vendita della bottiglia di vino. I prezzi delle uve dovrebbero essere quest’anno abbastanza stabili, come al solito mediamente elevati per le tipologie più apprezzate e ricercate dai mercati. Si registra sempre più interesse per le uve di varietà autoctone delle zone viticole più minuscole come esempio il Ruché del Piemonte o il Valtenesi della Lombardia”.
Rispetto ai volumi è atteso un 5% di uva in più rispetto a quella della scorsa vendemmia anche se gelate e grandinate hanno di fatto intralciato la produzione e costretto gli agricoltori a fare gli straordinari in vigna.
La vendemmia è già iniziata con le basi spumante, ad esempio in Franciacorta in Lombardia e in alcune zone del Veneto e anche in Sicilia, sempre con le uve bianche più precoci.