(Teleborsa) - Prestito bancario pensionistico per chi lascia il lavoro prima dell'età di vecchiaia da restituire in venti anni. E' la proposta avanzata dal Governo ieri durante l'incontro con i sindacati su pensioni e lavoro.
Il sottosegretario di Palazzo Chigi Tommaso Nannicini, ha lanciato la sua proposta sulla pensione anticipata assicurando che non si tratta di "penalizzazione", ma solo di una "rata di ammortamento" del prestito di 20 anni con la copertura assicurativa ed una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato "per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela".
La rata massima per l'anticipo della pensione, per chi dovesse anticipare l'uscita volontariamente dal lavoro di tre anni rispetto all'età di vecchiaia, potrebbe arrivare al 15% della pensione per i vent'anni nei quali si ripaga il prestito, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del consiglio precisando che "la penalizzazione sulla pensione sarà molto più bassa per chi ha perso il lavoro".
Si tratta di una sperimentazione che il governo intende introdurre gradualmente dal 2017 e limitatamente alle classi di lavoratori nati nel 1951-52.
Il piano del governo sulla cosiddetta "flessibilità" inizia a prendere forma: l'obiettivo è garantire la possibilità di andare in pensione tre anni prima del requisito della vecchiaia, ma a una condizione: che ci si "accolli" subito un debito con gli interessi per avere magari una "misera pensione" che poi ti sarà "mangiata" per ripagarla.
Un nuovo confronto tra Governo e sindacati ci sarà il prossimo 23 giugno.