(Teleborsa) - Lo scandalo Panama Papers travolge il primo ministro islandese Sigmundur David Gunnlaugsson.
Il premier Gunnlaugsson ha deciso di rassegnare le dimissioni da capo del governo di Reykjavik dopo che migliaia di persone sono scese in piazza davanti al Parlamento islandese per protestare contro un comportamento giudicato inaccettabile: il nome del 41enne, infatti, era apparso domenica nella lista dei dodici leader mondiali con conti offshore a Panama, trapelata dallo studio legale Mossack Fonseca e consultata dall'International consortium of investigative journalists cui partecipa l'Espresso.
Il presidente del Partito del progresso, insieme alla moglie, avrebbe creato nel 2007 una società alle Isole Vergini Britanniche, chiamata Wintris, per sfruttare i vantaggi dei paradisi fiscali. Due anni dopo Gunnlaugsson, eletto per la prima volta in Parlamento, cedette il 50% dell'azienda alla consorte per la somma simbolica di 1 dollaro, senza rivelare nulla nella dichiarazione dei suoi beni violando così la legge. Si parla, infatti, di circa 11 milioni di dollari di interessi non dichiarati.
Gunnlaugsson continuerà a guidare il suo partito, che ha proposto l'attuale ministro dell'Agricoltura, Sigurour Ingi Jóhansson, come nuovo primo ministro.
Panama Papers miete la sua prima vittima: si dimette il premier islandese Gunnlaugsson
Il premier Gunnlaugsson ha deciso di rassegnare le dimissioni da capo del governo di Reykjavik dopo che migliaia di persone sono scese in piazza davanti al Parlamento islandese per protestare contro un comportamento giudicato inaccettabile
06 aprile 2016 - 09.07