(Teleborsa) - Occhi sempre puntati sul petrolio, che con i suoi alti e bassi sta movimentando tutti i mercati finanziari mondiali. Dopo aver toccato ieri i nuovi minimi dal 2003 arrivando a trattare attorno ai 26 dollari al barile, il prezzo dell'oro nero è rimbalzato con decisione, recuperando questa notte in Asia i 30 dollari al barile, con un incremento di oltre il 4%. in particolare il WTI scambia a 30,81 USD mentre il Brent a 31,22 dollari.

A far rimbalzare il greggio gli attacchi agli impianti petroliferi in Libia ma anche l'annuncio di Draghi di ulteriori misure di stimolo all'economia a marzo. Molti analisti parlano anche di una certa tendenza a correggere le condizioni di "ipervenduto".
L'aumento dei prezzi è iniziato ieri pomeriggio in concomitanza alla diffusione delle scorte settimanali di greggio USA, salite oltre le attese.

Il pessimismo sul prezzo del greggio è scaturito dalla produzione costante di oro nero ad alta velocità da parte dei produttori, che non sono disposti a limitare la produzione. Da segnalare poi l'imminente ritorno dell'Iran sul mercato, dopo l'accordo sul nucleare. A tutto ciò si aggiunge un certo timore per la riduzione della domanda da parte della Cina, causato dal rallentamento dell'economia del Dragone.