(Teleborsa) - La Direzione generale Concorrenza della Commissione europea aprirà domani un'indagine formale per presunti aiuti di Stato all'Ilva di Taranto.
Lo hanno confermato diverse diverse fonti a Bruxelles, aggiungendo che la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, informerà brevemente oggi gli altri commissari durante la riunione del Collegio che si svolge a Strasburgo nel pomeriggio.
Si tratta di una decisione attesa in quanto da tempo preannunciata dalla Commissione.
Nel settore siderurgico, che in Europa è in situazione cronica di sovracapacità, sono assolutamente proibiti dalle regole UE gli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle società, oltre che gli aiuti per il funzionamento, vietati in qualunque settore.
Non si tratta, insomma, di un nuovo episodio della polemica in corso fra il governo Renzi e la Commissione Juncker; anzi, proprio sull'Ilva negli ultimi mesi c'è stato un dialogo costante e serrato a livello tecnico fra Roma e Bruxelles, che viene considerato fruttuoso da entrambe le parti.
La stessa decisione del governo di porre in vendita l'impianto di Taranto è stata suggerita e caldeggiata da Bruxelles.
L'apertura dell'indagine formale serve soprattutto ad aprire una consultazione sul caso con le parti terze (comprese le società concorrenti) e non pregiudica affatto il risultato finale dell'inchiesta, e potrebbe benissimo concludersi con un accordo (comprendente ad esempio la modifica o la cancellazione di alcune misure, e un calendario di attuazione per altre); oppure con una archiviazione, se il governo dimostrasse che tutti gli aiuti di Stato dati all'Ilva, sotto qualunque forma, servono esclusivamente a disinquinare il sito dell'impianto e l'area circostante, compresi alcuni quartieri di Taranto.